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Cos’è la partita IVA: Come si apre e quanto costa

La Partita IVA è un numero composto da 11 cifre che identifica una società o un lavoratore autonomo. Tutti coloro che svolgono un’attività economica sono obbligati ad averne una e, di conseguenza, ad aprirne una.

Ma cosa comporta aprire una partita IVA e come fare? In Italia, la procedura è molto semplice: è possibile aprirla gratuitamente online, semplicemente inviando un apposito modulo all’Agenzia delle Entrate. In alternativa, si può recarsi direttamente presso gli uffici dell’Agenzia e farsi aiutare dai funzionari. I moduli da compilare sono l’AA9/12, riservato alle persone fisiche, e il modello AA7/10 riservato alle società.

Come aprire la partita IVA?

Per aprire una Partita IVA in Italia, è possibile seguire diverse strade: puoi occupartene autonomamente, inviando i documenti richiesti online, oppure chiedere a un professionista abilitato di occuparsi della procedura. In ogni caso, i passaggi più importanti da compiere sono:

  • Procurarsi un indirizzo PEC
  • Identificare il codice ATECO relativo alla propria attività
  • Compilare il modulo AA9/12 (persone fisiche) o il modulo AA7/10 (società)
  • Scegliere il regime fiscale tra ordinario e forfettario
  • Inviare la domanda

Se ti chiedendo quanto tempo ci vuole per aprire una Partita IVA, puoi stare tranquillo: in pochi giorni la Partita IVA risulterà aperta. A questo punto, non resta che aprire anche le posizioni previdenziali INPS, iscrivere la propria società alla Camera di Commercio e avviare, a tutti gli effetti, l’attività.

Volete avviare un’attività commerciale? Per saperne di più su quale attività aprire in un piccolo paese.

Chi è obbligato ad aprire la partita IVA?

Quando aprire la partita IVA? L’apertura della Partita IVA è obbligatoria per tutti i soggetti che svolgono un’attività economica sul suolo italiano.

La condizione primaria è che l’attività economica sia svolta in maniera continuativa. Quindi, qualsiasi sia la professione che svolgi (grafico, barbiere, rivenditore online, titolare di bar), devi aprire la Partita IVA.

Gli unici soggetti che possono non aprire la Partita IVA sono coloro che svolgono un’attività in maniera occasionale, ovvero coloro che durante l’anno non ricevono compensi maggiori di 5.000 euro.

Come chiudere partita IVA?

Per quanto riguarda la chiusura della Partita IVA, anche questa procedura è facile. Puoi farla da solo presentando sempre il modello AA9/12 o AA7/10 e mettendo la spunta alla voce “cessazione dell’attività” nella casella 3 del quadro A.

Puoi portare a termine la procedura sia in via telematica che recandoti presso gli uffici dell’Agenzia delle Entrate più vicini. È importante ricordare che devi provvedere subito alla chiusura della Partita IVA cercando di inviare i documenti entro un mese dalla cessazione dell’attività. In ogni caso, la chiusura della Partita IVA è gratuita.

Quanto costa aprire una partita IVA forfettaria od ordinaria?

La buona notizia è che se decidi di aprire la partita IVA in autonomia, non hai alcun costo da sostenere: aprire una partita IVA è gratis.

Tuttavia, se scegli di affidarti al supporto di un commercialista o di un altro professionista abilitato, dovrai corrispondere l’importo richiesto, che di solito varia tra i 100 e i 300 euro per i forfettari e tra i 200 e i 500 euro per i regimi ordinari.

Tuttavia, è importante sottolineare che aprire la partita IVA non comporta alcun costo, ma bisogna poi considerare tutti i costi fissi e connessi. In particolare, ci stiamo riferendo al versamento dei contributi previdenziali, che devono essere sostenuti anche in caso di fatturati minimi o pari a zero.

Quanto costa aprire una partita IVA forfettaria od ordinaria?

Partita IVA: ordinaria o forfettaria?

In Italia, al fine di promuovere l’attività d’impresa, sono previsti due regimi fiscali differenti a cui è possibile aderire.

Parliamo del regime forfettario, ideale per chi è agli inizi e ha bisogno di una tassazione agevolata e di procedure burocratiche semplificate, e del regime ordinario, pensato per le medio-grandi attività e per i professionisti affermati.

Qualunque sia il regime che scegli, è importante sapere che, come stabilito dal Decreto Legge 36/2022, vige l’obbligo di fatturazione elettronica. Gli unici che possono ancora emettere una normale fattura cartacea, e fino al 1° gennaio 2024, sono coloro che dichiarano ricavi inferiori ai 25.000 euro annui.

Cos’è la partita IVA ordinaria

Come anticipato, sei tenuto ad aprire la partita IVA aderendo al regime fiscale ordinario se prevedi di generare fatturati medio-alti (superiori agli 85.000 euro) e se hai bisogno di un regime fiscale che ti permetta di scaricare ovvero dedurre dalla base imponibile tutta una serie di costi collegati all’attività economica svolta.

La partita IVA ordinaria prevede che tu debba versare diversi contributi, in particolare:

  • l’IVA, imposta sul valore aggiunto
  • l’IRPEF o l’IRES, imposte sulle persone fisiche o sulle società
  • l’IRAP (imposta regionale), solo per le società

Cos’è la partita IVA forfettaria

È possibile aprire una Partita IVA forfettaria qualora il fatturato previsto non superi gli 85.000 euro. In questo caso, si beneficia di una tassazione agevolata pari al solo 5% per i primi 5 anni di attività, poi al 15%. Tuttavia, non è possibile scaricare alcun costo.

Il reddito imponibile viene determinato dal coefficiente di redditività, il quale varia a seconda del codice ATECO scelto.

In linea di massima, il coefficiente si situa tra il 67% e il 78%. Il regime forfettario non esonera dal versamento dei contributi previdenziali.

Quale regime è meglio scegliere?

Sebbene ci siano sostanziali differenze tra il regime fiscale ordinario e quello forfettario, la scelta di adottare l’uno o l’altro dipende da te.

Come anticipato, il regime ordinario è l’unica scelta possibile qualora i ricavi superino gli 85.000 euro annui. Inoltre, si tratta di un regime flessibile che permette di dedurre molti costi collegati all’esercizio dell’attività.

Il regime forfettario è invece l’ideale per i piccoli liberi professionisti che, essendo ancora agli inizi, non raggiungono i limiti di fatturato né desiderano avviare un’attività difficile da gestire dal punto di vista fiscale e contabile.

Il nostro consiglio è di rivolgersi a un commercialista, il quale dopo aver valutato la tua situazione, può consigliarti al meglio su quale regime sia il più adatto a te.

Partita IVA: le conclusioni

In questo approfondimento abbiamo visto tutto ciò che c’è da sapere sulla Partita IVA, come aprirla, come chiuderla, quanto costa e quali sono le differenze tra i regimi fiscali ordinari e forfettari.

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