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POS obbligatorio 2024: Tutto sull’obbligo di POS e sulle sanzioni

A partire dal 26 giugno 2023, è stato reintegrato l’obbligo di accettare pagamenti elettronici, estendendo tale requisito anche ai prodotti soggetti a ricavo fisso. Questa nuova disposizione comprende anche i tabaccai, i quali dovranno conformarsi a tale normativa e garantire l’accettazione dei pagamenti tramite POS.

Salvo rarissimi casi dotarsi di un POS è obbligatorio. Il tema POS obbligatorio o non obbligatorio tiene banco in Italia da oltre un decennio. È una questione che interessa tutti, commercianti, artigiani, liberi professionisti e consumatori.

Se ancora non hai ben chiara la questione, se desideri saperne di più, da quali sono le ultime leggi da rispettare a quali sono le sanzioni previste per chi non accetta pagamenti con il POS, questo è l’articolo giusto per te, aggiornato al 2024, dove troverai tutto ciò che c’è da sapere.

Pagamenti POS obbligatori: Quali sono le sanzioni

Sul tema POS obbligatorio e sanzioni il miglior modo per fugare ogni dubbio è consultare gli ultimi testi pubblicati sulla Gazzetta Ufficiale Italiana.

In dettaglio, la legge 79/2022 rende effettive le sanzioni per tutti coloro che non accettano pagamenti con il POS. La norma ha l’obiettivo di convincere una volta per tutte i commercianti, gli artigiani e i professionisti a dotarsi di un POS mobile.

Per quanto concerne la sanzione prevista, questa è divisa in una multa d’importo fisso e pari a 30 euro a cui va sommato un importo variabile, pari al 4% del totale della transazione rifiutata.

È bene sottolineare che la sanzione non scatta in automatico. Corri solo il rischio d’incorrere in una sanzione, un rischio che si concretizza quando è il cliente ad attivarsi segnalando l’accaduto alla Guardia di Finanza o all’Agenzia delle Entrate.

Multe POS obbligatorio: alcuni esempi

Vediamo quindi un esempio concreto. Se come commerciante o libero professionista ti rifiuti di accettare un pagamento mediante carta di 100 euro, allora, colui che deve pagare può segnalare l’accaduto alle autorità. Queste ultime possono multarti per un importo massimo di 34 euro. 30 (sanzione fissa) più il 4% di 100 cioè 4 euro.

Mentre nel caso non accetti un pagamento via POS per un totale di 250 euro, allora rischi una multa di 40 euro. La sanzione fissa, 30 euro, più il 4% di 250 cioè 10 euro.

Si potrebbero riportare numerosi altri esempi, ma il concetto non cambia: qualsiasi sia l’importo, devi sempre considerare una multa d’importo fisso e sommarlo al 4% del totale. È quindi prevista una doppia sanzione.

Per chi è obbligatorio avere il POS?

Dotarsi di un POS è obbligatorio per chi esercita una qualsiasi attività commerciale, artigianale o professionale. Accettare i pagamenti con il POS è obbligatorio, dunque, per una vasta schiera di titolari di partita IVA. Ne sono un esempio:

  • Titolari di strutture ricettive (alberghi, B&B, ristoranti)
  • Avvocati
  • Medici
  • Commercialisti
  • Notai
  • Tassisti
  • Venditori ambulanti
  • Tabaccai (Incluso alle vendite di sigari, sigarette, francobolli, bolli e altri prodotti di tabacco)

L’obbligo del POS è bene sottolinearlo esiste da tempo. Correva l’anno 2012 quando l’allora Governo Monti, mediante il Decreto Legge 179/2012 rese obbligatorio il POS a partire dal 1° gennaio del 2014.

Allora non furono previste sanzioni per chi si rifiutava di accettare i pagamenti elettronici. Con il passare degli anni però si sono susseguite altre norme che hanno via via reso più stringenti le regole, portando quasi tutte le attività a dotarsi di un dispositivo per ricevere i pagamenti mediante carta.

Se ti interessa sapere di più su tutto l’iter normativo che ha portato a introdurre l’obbligo del POS e alle relative sanzioni, prosegui la lettura, troverai un paragrafo dedicato sull’argomento.

Obbligo di Pagamenti POS in tabaccheria per sigarette, marche da bollo e altro torna in vigore

L’obbligo di Pos per le tabaccherie è stato ripristinato, rappresentando un’inversione di rotta rispetto alla decisione presa lo scorso autunno. L’Agenzia delle Dogane, con una determinazione del 26 giugno 2023, firmata dal direttore Roberto Alesse, ha annullato la precedente posizione del 25 ottobre 2022, a firma del predecessore Marcello Minenna, che escludeva l’obbligo dei pagamenti elettronici per i tabaccai riguardo alle vendite di sigari, sigarette, francobolli e bolli, nonché altri prodotti di tabacco in generale.

Questa decisione avrà un impatto sulle circa 50mila tabaccherie presenti in Italia, che dovranno ora adempiere all’obbligo imposto sia ai rivenditori di generi di monopolio che ai titolari del patentino.

Per chi non è obbligatorio il POS?

  • Liberi professionisti: solo nel caso in cui la transazione è verso altri professionisti, non è quindi rivolta al cliente finale. In tale scenario, il professionista può accettare anche pagamenti in contanti o via bonifico.
Per chi è obbligatorio avere il POS?

L’evoluzione della normativa sui POS in Italia

Ripercorriamo ora il lungo e tortuoso iter normativo che ha portato oggi a prevedere sanzioni per tutti coloro che si rifiutano di accettare pagamenti con il POS.

POS obbligatorio: dal 2012 al 2014

I cittadini italiani iniziano a sentir parlare del tema obbligo POS per professionisti, commercianti e artigiani durante il Governo Monti. Ci stiamo quindi riferendo alla XVI legislatura iniziata il 29 aprile 2008 e terminata il 23 dicembre 2012.

La prima norma introdotta sul tema è contenuta nel Decreto Crescita 2.0, o più precisamente nel Decreto Legge 179/2012 all’articolo 15 comma 2. Leggendolo si apprende che i prestatori di servizi di pagamento devono consentire ai privati di pagare con strumenti quali:

  • Carte di credito
  • Carte di debito
  • Prepagate
  • Altri strumenti elettronici

Il Decreto-legge rimandava poi al MISE (ex Ministero dello Sviluppo Economico) il compito di definire vari punti inerentemente alla gestione dei pagamenti tramite POS. Tra questi:

  • Importi minimi
  • Modalità
  • Obblighi

POS obbligatorio : dal 2014 al 2016

Effettivamente la legislatura successiva, il Governo Letta, torna sulla questione. Siamo agli inizi del 2014 quando esce il Decreto “Definizioni e ambito di applicazione dei pagamenti mediante carte di debito”.

Qui viene non solo confermata l’obbligatorietà del POS ma viene anche stabilita una soglia sotto la quale il titolare di partita IVA poteva rifiutarsi di accettare pagamenti con carta. La cifra era pari a 30 euro.

Il suddetto decreto sarebbe dovuto entrare in vigore subito. Tuttavia, durante la conversione in legge, e stiamo parlando della legge 15/2014, la data di entrata in vigore è stata spostata al 30 giugno 2014.

Riassumendo quanto visto fin ora. Dal gennaio 2014 è obbligatorio dotarsi di un POS e dal 30 giugno 2014 (per circa un anno) è stato possibile rifiutare di accettare pagamenti con carta inferiori a 30 euro.

Come il lettore può immaginare siamo ancora ben distanti dalla risoluzione della questione. A riprenderla ci pensa il Governo Renzi nel 2015. La norma a cui possiamo fare riferimento è contenuta nella Legge di Bilancio del 2016.

Le novità anche in questo caso non mancano. Viene confermato l’obbligo del POS ma questo può venir meno nel caso in cui non è possibile “impossibilità tecnica e oggettiva” accettare i pagamenti. Inoltre, viene abbassata la soglia da 30 a 5 euro.

Sempre nella medesima legge, per la prima volta, si inizia ad affrontare il tema delle sanzioni per chi si rifiuta di accettare pagamenti con il POS. Tuttavia, le disposizioni contenute nell’ultima legge non vengono mai applicate.

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POS obbligatorio : dal 2016 al 2018

Terminato il Governo Renzi, il successivo, quello Gentiloni, nel 2018 torna nuovamente sulla questione POS.

Per prima cosa viene messa da parte l’idea d’introdurre multe o sanzioni. Sulla questione, infatti, si pronunciò il Consiglio di Stato che definì inadeguati gli strumenti previsti per sanzionare coloro che si rifiutavano di accettare pagamenti con il POS.

Da allora, e per alcuni mesi, il Governo non è più tornato sul tema. Per avere nuovi sviluppi bisogna aspettare il 2019.

POS obbligatorio : dal 2019 a oggi

Arriviamo quindi ai giorni nostri, partendo dal 2019, da quando cioè il Governo Conte II emana il Decreto legge 124/2019.

Qui per la prima volta viene definito l’importo della sanzione: 30 euro più il 4% dell’importo totale. Prima che la regola entra in vigore però passa un po’ di tempo.

Infatti, a seguito di varie proteste da parte di commercianti e artigiani, il decreto-legge non viene convertito in legge e il Governo Conte non affronta più la questione.

Successivamente, con il Governo Draghi, in carica dal 13 febbraio 2021 al 22 ottobre 2022, il tema POS e sanzioni diventa una vera priorità.

L’esecutivo, infatti, al fine di venire incontro alle direttive Europee antievasione, mediante il Decreto Legge 152/2021 rende effettive le sanzioni a partire dal 30 giugno 2022.

Attualmente, a parte le pochissime eccezioni riportate in questo articolo, tutti sono obbligati ad accettare pagamenti con il POS. Rifiutarsi significa rischiare una sanzione pecuniaria, ma è compito del cittadino inviare la segnalazione agli organi competenti.

I vantaggi della normativa sui POS

Sono vari i motivi che hanno spinto i legislatori a introdurre l’obbligo di pagamento con il POS e a prevedere multe per chiunque si rifiuti di accettare i pagamenti in digitale.

Il motivo principale è il contrasto all’evasione fiscale che in Italia è un problema particolarmente sentito. Tuttavia, le normative sui POS vengono anche incontro a chi decide di dotarsi del dispositivo. Ecco i tre principali vantaggi di cui puoi beneficiare rispettando le attuali norme in vigore:

  • Non rischi sanzioni: dotarsi di un dispositivo POS è economico, ti permette di rispettare le leggi in vigore, di venire incontro alle esigenze dei tuoi clienti e soprattutto eviti d’incorrere nelle sanzioni previste. Inoltre, un POS ti permette di ricevere pagamenti ovunque ti trovi, non perdi tempo nel dare il resto e non accumuli ingenti quantità di denaro contante in cassa.
  • Risparmi: al di là di quel che in molti ritengono, accettare i pagamenti con carta conviene rispetto al denaro contante. A confermarlo c’è un report pubblicato dalla Banca d’Italia, dal quale si evince che il costo medio del denaro contante per i commercianti è dell’1% – dato dal rischio furti, trasporti e altri problemi di sicurezza, contro lo 0,65% medio previsto quando si accetta un pagamento in digitale.
  • Rendicontazione semplice: accettare i pagamenti con il POS ti facilita enormemente il lavoro di rendicontazione. Tutte le transazioni sono tracciate, puoi verificarle in ogni momento e gestirle direttamente dallo smartphone.

POS obbligatorio: le conclusioni

In questo approfondimento abbiamo visto per chi è obbligatorio il POS, quali sono le più recenti norme da rispettare e quali sanzioni rischi se decidi di non rispettarle. Dotarsi di un POS è oggi semplice, pratico ed economico.

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Gli avvocati in Italia sono ora tenuti ad accettare i pagamenti tramite POS in virtù dell’articolo 18 del Decreto Legge 36/2022. Tale obbligo è entrato in vigore il 30 giugno 2022. La mancata osservanza di questa legge può comportare una sanzione di 30 euro più il 4% del valore della transazione rifiutata.

L’unica eccezione all’obbligo del POS è la “oggettiva impossibilità tecnica”. In questi casi, si applicano le norme generali sulle sanzioni amministrative, come da legge n. 689/1981. Ciò include le procedure e i termini, ad eccezione dell’articolo 16, che disciplina il pagamento in misura ridotta.

Secondo la legge italiana, tutti gli artigiani che vendono i propri prodotti e servizi ai privati sono tenuti a dotarsi di un sistema POS. Questo vale per gli artigiani come i falegnami, anche nel caso di vendita diretta a privati. È importante notare che questo obbligo non si estende alle transazioni con privati o imprese titolari di partita IVA.

L’inosservanza di questa legge può comportare sanzioni e multe, quindi è importante che gli artigiani prendano le misure necessarie per assicurarsi di essere in regola con la legge.

L’obbligo di utilizzare il Pos per le tabaccherie è stato reintegrato, rappresentando un cambiamento di rotta rispetto alla decisione dello scorso autunno. L’Agenzia delle Dogane, con una determina del 26 giugno 2023 firmata da Roberto Alesse, ha annullato la precedente disposizione del 25 ottobre 2022, firmata dal predecessore Marcello Minenna, che escludeva l’obbligo dei pagamenti elettronici per i tabaccai riguardo alle vendite di sigari, sigarette, francobolli, bolli e altri prodotti di tabacco in generale.

Da gennaio 2023 non ci sono limiti all’importo che può essere pagato con le carte. Ciò significa che non ci sarà più una soglia minima di 60 euro. Inoltre, i privati che si rifiutano di accettare pagamenti tramite POS saranno soggetti a multe.

Per saperne di più sul POS

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