12 differenti tipologie di clienti e come gestirle
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12 differenti tipologie di clienti e come gestirle

Capire le diverse tipologie di clienti è fondamentale per migliorare vendite, esperienza e fidelizzazione. Secondo ricerche di McKinsey, in particolare, le aziende che investono in percorsi personalizzati possono ottenere un incremento dei ricavi compreso tra il 5% e il 25%.

Per costruire relazioni efficaci, il primo passo è riconoscere che ogni tipo di cliente ha bisogni e motivazioni diverse. Servono quindi comunicazione mirata, servizi adattati e una segmentazione capace di anticipare ciò che ciascuna tipologia di cliente desidera davvero.

Nel mercato italiano questi aspetti pesano ancora di più: fiducia, rapporto umano e chiarezza influenzano fortemente le decisioni d’acquisto. Anche i pagamenti giocano un ruolo strategico, perché i clienti si aspettano percorsi semplici e opzioni flessibili. Non a caso, nel 2024 i retailer italiani hanno destinato in media il 3,2% del fatturato al digitale.

In uno scenario frammentato come quello italiano, perciò, personalizzazione e flessibilità non sono solo un vantaggio competitivo. Sono condizioni essenziali per attrarre nuovi tipi di clienti e mantenerli nel tempo. Vediamo però in dettaglio come riconoscere e gestire le varie tipologie di clienti.

Perché è importante comprendere le tipologie di clienti

Conoscere le diverse tipologie di clienti è essenziale per creare esperienze davvero efficaci lungo tutto il percorso d’acquisto. Ogni segmento, infatti, reagisce in modo diverso a messaggi, tempi, canali di acquisto e metodi di pagamento. Serve quindi un approccio più strategico e personalizzato per coinvolgere ogni tipo di cliente.

In particolare, comprendere le tipologie di clienti fa davvero la differenza perché:

  • La segmentazione dei clienti permette di progettare comunicazioni mirate che aumentano attenzione e rilevanza.
  • Identificare motivazioni ed esigenze aiuta a proporre offerte personalizzate che migliorano conversioni e valore medio.
  • Analizzare i comportamenti permette di prevedere bisogni, prevenire problemi e ridurre l’abbandono in ogni fase.
  • Mappare il customer journey rende visibili gli attriti che rallentano l’acquisto e danneggiano la percezione del brand.
  • Adattare i percorsi di pagamento a ogni profilo cliente riduce barriere, errori e tempi morti.
  • Offrire metodi flessibili aumenta la fiducia e migliora la soddisfazione nelle fasi più delicate.

Comprendere queste dinamiche consente di intervenire con precisione sui momenti critici, ottimizzare la comunicazione con il cliente e i pagamenti, creando esperienze più fluide. Una gestione accurata delle tipologie di clienti rafforza così la relazione con il brand e genera crescita misurabile.

Le principali tipologie di clienti (con strategie di gestione)

Le principali tipologie di clienti (con strategie di gestione)

Dal cliente esperto a chi punta soprattutto alla convenienza, capire ogni cliente tipo permette di offrire esperienze d’acquisto più efficaci. L’evoluzione tecnologica rende inoltre più semplice analizzare il comportamento dei clienti e adattare il servizio al profilo del cliente. 

Ecco alcuni consigli e tecniche di vendita per affrontare al meglio ogni acquirente, dai clienti facili a quelli più esigenti.

1. Prospective Customers

I prospective customers sono clienti potenziali ma indecisi che non hanno ancora instaurato un vero contatto con il brand. I clienti indecisi spesso cercano informazioni affidabili, chiarezza e rassicurazioni prima di fare il primo passo. 

Per coinvolgere i clienti potenziali è essenziale spiegare il valore del prodotto e mostrare prove concrete di affidabilità, come recensioni di altri clienti o casi reali. Un onboarding leggero, con pochi passaggi e pagamenti semplici, riduce l’incertezza e rende più probabile il primo acquisto.

2. Nuovi clienti 

I nuovi clienti sono quelli che hanno appena concluso il primo acquisto e si trovano nella fase più delicata della relazione. Hanno bisogno di conferme, istruzioni chiare e un’esperienza post-vendita fluida. 

Un messaggio di benvenuto aiuta a creare fiducia immediata. Offrire guide rapide, supporto reattivo e promemoria sui pagamenti rende più semplice la transizione verso un secondo acquisto. Un percorso di riacquisto intuitivo, infine, consolida la relazione e aumenta le probabilità di fidelizzazione.

3. Clienti curiosi

I clienti curiosi (window-shopping customers) visitano il sito o il punto vendita senza la reale intenzione di acquistare nell’immediato. Esplorano, confrontano e cercano ispirazioni. 

Per trattenere un cliente curioso, servono contenuti di valore, idee d’uso e suggerimenti mirati che riducano la distanza dal prodotto. Piccoli stimoli gentili, come reminder o newsletter non invadenti, aiutano a mantenerli coinvolti. Infine, raccogliere il loro contatto permette di attivare campagne di remarketing efficaci e guidarli verso una futura conversione.

4. Clienti determinati

I clienti determinati hanno già deciso cosa vogliono e desiderano acquistare senza perdite di tempo. Per loro contano velocità, chiarezza e disponibilità immediata. 

La strategia migliore con un cliente deciso consiste nel ridurre i passaggi inutili, offrire pagamenti rapidi e confermare subito stock e tempi di consegna. Eliminare ostacoli e attriti, infatti, aumenta le probabilità di chiudere la vendita. Una gestione clienti snella riconosce il loro bisogno di autonomia e rafforza la percezione di efficienza del brand.

5. Clienti promotion-driven

I clienti “promotion-driven” acquistano soprattutto quando vedono sconti e offerte convenienti. Per questo tipo di consumatore, infatti, le promozioni sono un motore decisivo. Sconti, coupon o offerte temporanee, se ben comunicati, stimolano l’acquisto. 

Tuttavia, è fondamentale bilanciare l’attrazione delle offerte con la valorizzazione del brand. Promozioni trasparenti, chiare e non troppo frequenti mantengono credibilità e percezione di qualità. 

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6. Clienti impulsivi 

I clienti impulsivi comprano all’improvviso, spesso mossi da emozione, convenienza o urgenza. Per conquistarli conta la rapidità. Mostra quindi loro i best seller in evidenza e sottolinea eventuali offerte limitate nel tempo o quantità.

Inoltre, è importante rendere il checkout molto semplice, ad esempio offrendo opzioni “one-click” o di pagamento rapido. Una UX fluida senza ostacoli o un servizio veloce senza code di attesa li porta a comprare sul momento, senza riflessioni o ricerche lunghe.

7. Clienti fedeli

I clienti fedeli sono quei consumatori che tornano regolarmente, fidandosi del brand, finendo per generare una parte consistente delle vendite. Una buona strategia di fidelizzazione può quindi aumentare la spesa e la frequenza d’acquisto. 

Per trattenerli, attiva offerte dedicate, promozioni esclusive e premi fedeltà. Farli sentire riconosciuti rafforza il legame e li rende più resistenti alle iniziative dei competitor.

8. Sostenitori del brand

I sostenitori del brand sono clienti che amano il marchio e lo raccomandano ad altri. Spesso parlano positivamente dell’azienda, generando passaparola reale. 

Per coltivarli, offri esperienze esclusive, anteprime, sconti riservati e opportunità di referral. Così trasformi clienti soddisfatti in promotori attivi del brand, amplificando la visibilità e la reputazione.

9. Churned customers 

I churned customers sono clienti che in passato compravano, ma ora non acquistano più. Per recuperarli, è utile analizzare i motivi dell’abbandono e offrire incentivi mirati, come sconti e promozioni personalizzate. 

È però importante ridurre al minimo il churn. Mantenere un cliente attivo, infatti, costa fino a 25 volte meno che acquisirne uno nuovo, a seconda del settore e del contesto. Le campagne di win-back possono riattivare una parte dei clienti persi, ma hanno tassi di successo variabili. Inoltre, i costi non sempre sono inferiori all’acquisizione.

10. Clienti difficili o arrabbiati 

I clienti difficili o arrabbiati esprimono lamentele, frustrazione o dubbi sul servizio. Ignorare i clienti problematici può far perdere non solo una vendita, ma anche fiducia e reputazione.

La soluzione migliore è ascoltare con empatia, mantenere un tono calmo e proporre rimedi chiari e immediati. Una gestione rapida del problema, seguita da un follow-up trasparente, aiuta infatti a ricostruire la relazione. Formare il team su comunicazione e gestione dei conflitti permette infine di trasformare un’esperienza negativa in un’occasione di fiducia rinnovata.

11. Clienti consigliati

I clienti consigliati (referred customers) arrivano tramite clienti esistenti o partner. Spesso possiedono già una predisposizione positiva verso il brand grazie alla fiducia riposta in chi li ha suggeriti.

Per questo è importante offrire un onboarding semplice, un’esperienza coerente e un servizio clienti efficace. Premiare sia chi ha fatto la raccomandazione sia il nuovo cliente, con vantaggi dedicati o sconti, rafforza il sistema di referral e crea un circolo virtuoso di fiducia e acquisizioni.

12. Clienti internazionali 

I clienti internazionali provengono da paesi fuori dall’Italia. Questi tipi di clienti hanno esigenze diverse rispetto ai consumatori italiani, a livello di valuta, metodi di pagamento, spedizione, lingue e fuso orario. Per guadagnare la loro fiducia, serve una comunicazione multilingue, pagamenti e spedizioni trasparenti e flessibili. 

Inoltre, è utile offrire opzioni nella loro valuta locale, metodi di pagamento digitali internazionali, tempi e costi chiari. Un trattamento attento degli aspetti logistici e normativi fa sì che un cliente internazionale diventi un cliente soddisfatto e fedele.

Comprendere le motivazioni e il comportamento dei clienti

Comprendere le motivazioni e il comportamento dei clienti

Comprendere le motivazioni e i comportamenti d’acquisto dei clienti è la chiave per costruire strategie di vendita efficaci e coerenti. Le ragioni che spingono all’acquisto, infatti, possono essere molto diverse, ma conoscere le principali aiuta a offrire il giusto approccio.

Le leve principali da considerare sono:

  • Motivazioni emotive: Riguardano tutto ciò che coinvolge sentimenti, identità e percezioni personali. Comprendono il bisogno di sentirsi parte di una comunità, la fiducia verso il brand e il desiderio di sostenere realtà locali. In Italia, in particolare, l’83 % dei consumatori considera importante che il prodotto sia “Made in Italy”
  • Motivazioni razionali: Sono legate a criteri oggettivi di valutazione, come qualità del prodotto, durata, funzionalità, prezzo, materiali utilizzati e trasparenza nella filiera. Molti consumatori italiani dichiarano di essere disposti a pagare un prezzo più alto se il prodotto garantisce standard elevati, autenticità e chiarezza sulle sue caratteristiche. Qui contano molto informazioni precise e un tone of voice affidabile. 
  • Motivazioni situazionali: Sono influenzate dal contesto e dal momento. Diverse motivazioni possono essere urgenza, comodità, praticità, ma anche offerte limitate, promozioni stagionali o bisogni imprevisti. In queste situazioni l’acquisto è spesso rapido, guidato da fattori esterni piuttosto che da preferenze consolidate. Per le aziende è fondamentale rendere il percorso di pagamento semplice e immediato.
  • Trend e valori locali: Comprendono aspetti culturali che in Italia hanno un peso determinante. Tra questi rientrano attenzione al territorio, sostenibilità, rispetto della tradizione, qualità artigianale e identità locale. Integrare questi valori nella comunicazione, nei prodotti e nel servizio può diventare un forte vantaggio competitivo, perché risponde alle aspettative culturali e sociali dei clienti italiani. 

Adattare offerte, tono di comunicazione e opzioni di pagamento a queste motivazioni aiuta a costruire un’esperienza coerente e convincente. Ogni cliente reagisce a leve diverse: riconoscerle significa aumentare conversioni e fidelizzazione.

Come creare un’esperienza cliente personalizzata

Offrire un’esperienza cliente personalizzata è oggi un fattore determinante per fidelizzare e aumentare le conversioni. L’Italia, con un mercato frammentato e clienti attenti a qualità, servizi e flessibilità, richiede approcci mirati e differenziati.

Le principali strategie di personalizzazione del percorso del cliente includono:

  • Segmentazione e CRM: Usare dati di acquisto, comportamento e preferenze per inviare messaggi personalizzati e pertinenti. In particolare, dopo l’implementazione di un CRM, le imprese registrano un aumento della produttività, con una crescita aziendale potenziale compresa tra il 20% e il 30%.
  • Feedback e miglioramento iterativo: Raccogliere costantemente opinioni e dati di soddisfazione per ottimizzare prodotti, servizi e comunicazioni. Questo permette di rispondere rapidamente ai bisogni emergenti dei clienti.
  • Coerenza omnicanale e pagamenti flessibili: Garantire un’esperienza uniforme tra online e offline, offrendo opzioni di pagamento multiple (carte, wallet, bancomat, Tap to Pay, contanti nei punti vendita) aumenta fiducia e comodità. 

Integrare questi elementi consente di creare relazioni solide, ridurre attriti e trasformare clienti occasionali in sostenitori fedeli del brand. La personalizzazione non è più un’opzione: è un elemento chiave della strategia aziendale.

Assistenza e strategie di comunicazione con diversi tipi di clienti

Un servizio clienti eccellente è spesso il vero punto di svolta tra un cliente occasionale e un cliente fidelizzato. Per garantire supporto efficace e coerente conviene strutturare strategie chiare e attente alle esigenze del consumatore.

Le leve principali da adottare sono:

  • Gestione empatica e strutturata dei clienti difficili: Ascoltare con calma, dimostrare comprensione, dare risposte chiare e soluzioni rapide. Questo riduce l’abbandono: il 47% degli italiani ha dichiarato di cambiare brand dopo un’esperienza negativa con l’assistenza clienti. 
  • Comunicazione proattiva e aggiornamenti tempestivi: È fondamentale inviare conferme, aggiornamenti su spedizioni o rimborsi, notifiche puntuali. Far sentire il cliente guidato protegge dalla frustrazione e costruisce fiducia.
  • Combinare supporto digitale e tocco umano: L’uso di chatbot o IA garantisce risposte rapide e assistenza 24/7. Resta però fondamentale il coinvolgimento umano per questioni delicate o emotive, anche per gli acquirenti online.
  • Rimborsi, chargeback e storni trasparenti ed efficienti: Procedure chiare, tempi definiti e comunicazione trasparente. Questo evita sfiducia e riduce il rischio che un cliente cerchi un chargeback. 

Un buon servizio clienti genera fedeltà reale. Lavorare su empatia con il cliente, rapidità e trasparenza trasforma problemi in opportunità. In un mercato come quello italiano, chi cura bene ogni tipologia di clientela guadagna in reputazione e ritorni.

Migliorare retention e fidelizzazione dei clienti

Migliorare retention e fidelizzazione dei clienti

La fidelizzazione è decisiva per garantire crescita stabile e clienti più profittevoli. In Italia questo è ancora più vero, perché fiducia, relazione e qualità del trattamento contano più della semplice convenienza.

I principi chiave della retention includono:

  • La soddisfazione come base: La cura del cliente, la trasparenza e la coerenza del servizio hanno un peso forte nel mercato italiano. Qui, infatti, l’esperienza spesso vale più del prezzo. Un servizio semplice e fluido, che richiede il minimo sforzo del cliente possibile, contribuisce in modo diretto ad aumentare la soddisfazione complessiva e rendere un cliente fedele.
  • Retention guidata dai dati: Email personalizzate, programmi a premi e follow-up strutturati aumentano la frequenza d’acquisto. Secondo analisi di settore, migliorare la retention del 5% può aumentare i profitti dal 25% al 95%. 
  • Pagamenti semplici e coerenti: Molti clienti italiani si aspettano più opzioni di pagamento, come carte, bancomat e wallet digitali. L’assenza di scelta blocca spesso la conversione. Un esempio reale: molte boutique di Milano oggi accettano Apple Pay, Google Pay e carte contactless per ridurre attriti e migliorare la customer experience.
  • Adattarsi alle differenze regionali: Le abitudini di spesa degli italiani possono variare molto anche in base alla zona. Quando si lavora con clienti internazionali, invece, entrano in gioco ulteriori variabili. È necessario supportare valute diverse, garantire metodi di pagamento familiari al mercato estero e rispettare norme specifiche dell’area Euro o dei Paesi extra-UE.
  • Trasparenza nelle promozioni: Il diritto italiano richiede prezzi chiari e sconti ben comunicati. Questo rafforza la fiducia dei clienti più sensibili alle offerte.

Investire in queste leve significa costruire relazioni forti e durature. In un mercato dove la reputazione e il “Made in Italy” influenzano le scelte, la retention diventa quindi un vantaggio concreto.

Conclusioni 

Comprendere le diverse tipologie di clienti permette di offrire esperienze davvero mirate, adattando comunicazione, servizio e percorsi di pagamento alle loro motivazioni. Allineare ciò che il cliente cerca con messaggi chiari, supporto empatico e pagamenti fluidi rafforza ogni fase del rapporto.

In un mercato italiano frammentato, dove fiducia e relazione guidano le scelte, la combinazione tra gestione attenta, empatia e flessibilità nei pagamenti diventa quindi un vantaggio competitivo decisivo.

Domande frequenti

In marketing si citano spesso: clienti potenziali, nuovi clienti, clienti abituali e clienti fedeli. Ognuno richiede comunicazioni e incentivi diversi per avvicinarsi all’acquisto o per rimanere attivo.

Si classificano per comportamento, valore, frequenza d’acquisto, motivazioni, canale utilizzato o sensibilità al prezzo. Le aziende usano queste categorie per personalizzare offerte e pagamenti.

Le principali includono: clienti razionali, emotivi, impulsivi, orientati al prezzo, fedeli, occasionali e advocacy-driven. Ogni tipologia risponde a leve diverse come fiducia, convenienza o qualità.

I segmenti si costruiscono per demografia, posizione geografica, stile di vita, comportamento d’acquisto o valore economico. Segmentare permette di ottimizzare comunicazione e customer journey.

Le quattro principali strategie di copertura del mercato sono: marketing di massa, marketing differenziato (segmentazione), marketing concentrato (nicchia) e micromarketing (one‑to‑one). Quest’ultimo consente la massima personalizzazione, ma la sua efficacia dipende da risorse, obiettivi e contesto competitivo.

I clienti al dettaglio sono consumatori che acquistano per scopi personali e non professionali. Nel marketing diretto rappresentano la maggior parte dei consumatori finali.

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