Abitudini di spesa degli italiani: generazioni a confronto 
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Abitudini di spesa degli italiani: generazioni a confronto 

Negli ultimi anni, le abitudini di spesa degli italiani sono cambiate profondamente. L’inflazione, la digitalizzazione e la crescente sensibilità ambientale, infatti, hanno trasformato i comportamenti di spesa e il modo in cui le persone pianificano gli acquisti. 

Comprendere come spendono gli italiani oggi è fondamentale se ti occupi di marketing, economia o vendita al dettaglio. Avere dati sulle scelte di acquisto nel nostro Paese, infatti, ti permette di affinare le tue strategie aziendali, aumentando i possibili ricavi.

In questo articolo analizzeremo insieme il quadro generale della spesa degli italiani e le principali tendenze di consumo. Vedremo anche le differenze tra generazioni e le nuove priorità dei consumatori, tra risparmio, sostenibilità e ricerca di qualità.

Abitudini di spesa degli italiani: quadro generale

Secondo il più recente rapporto ISTAT sulle spese dei consumi nella famiglia, nel 2024 la spesa media delle famiglie italiane si è attestata a 2.755 € al mese. Dopo l’impennata del 2022, segnata da un’inflazione oltre l’8% e dal rincaro dei prezzi alimentari, la situazione appare oggi più stabile.

Complessivamente, l’80% della spesa italiana è destinato a beni non alimentari secondo i dati di ISTAT (Istituto Nazionale di Statistica). Ciò conferma che la spesa non alimentare rimane una componente centrale del bilancio familiare italiano. 

Viene segnalata, in particolare, una crescita per i servizi di ristorazione e alloggio (+4,1%), che continuano il recupero post-pandemia. 

Altri movimenti particolari nelle percentuali delle spese non alimentari includono:

  • Istruzione (+7.8%); 
  • Trasporti (+2.8%); 
  • Informazione e Comunicazione (-2.3%);
  • Servizi Assicurativi e Finanziari (-3.3%). 


Le categorie che continuano a rappresentare la maggiore incidenza nelle spese non alimentari sono naturalmente Abitazione e Combustibili, Trasporti e Servizi di Ristorazione e Alloggio.

Tra i prodotti alimentari che invece pesano di più sul carrello della spesa troviamo:

  • La spesa per carne (4%);
  • La spesa per verdura (2,5%);
  • La spesa per frutta (1,6%);
  • La spesa per pesce (1,4%);
  • La spesa per latte e derivati (2,4%).

La cultura alimentare italiana, oggi, unisce tradizione, salute e sostenibilità. Cresce infatti l’interesse per i cibi freschi, il cibo sostenibile e le strategie di risparmio. Inoltre, sono in aumento anche le app anti-spreco, strumenti digitali che favoriscono la riduzione degli sprechi alimentari, e l’attenzione verso l’etichetta consapevole.

Allo stesso tempo, gli italiani mantengono un rapporto equilibrato con l’innovazione. Aumentano gli ordini delivery e di cibo da asporto. Infatti, il report ‘Settore Food in Italia’ del Rome Business School Research Center mostra che nel 2024 il food delivery raggiunge oltre il 70% della popolazione italiana, mentre il 21% degli italiani ordina mensilmente cibo a domicilio. 

Nello stesso tempo, cresce anche la sensibilità verso l’impatto ambientale degli acquisti, con 65% degli acquirenti preferendo cibi di origine regionale e locale. 

Dopo anni di consumismo, perciò, gli italiani mostrano un approccio più sobrio e selettivo negli acquisti. Prevalgono la prudenza, l’attenzione ai prezzi degli alimentari, il risparmio familiare e la preferenza per acquisti utili e duraturi. 

Tuttavia, tra le diverse generazioni di consumatori, emergono stili di spesa e priorità molto differenti. Un fenomeno che oggi influenza profondamente le strategie delle imprese.

Come cambiano le abitudini di spesa degli italiani tra le generazioni

Come cambiano le abitudini di spesa degli italiani tra le generazioni

Le abitudini di spesa in Italia variano sensibilmente a seconda dell’età e dello stile di vita dei consumatori. Ogni generazione, infatti, distribuisce il proprio budget in modo diverso, influenzata da priorità, valori e strumenti di pagamento. 

Secondo uno studio condotto da N26 sulle abitudini di spesa in Europa e su oltre 9.000 clienti italiani, emergono differenze significative tra Gen X, Millennials e Gen Z. Queste tendenze mostrano come la spesa italiana sia in continua evoluzione. Vediamo più in particolare i comportamenti di ciascun gruppo.

Generazione X: fedeltà ai marchi e ricerca di valore

La Generazione X (nati tra il 1965 e il 1980) rappresenta la fascia più attenta al rapporto qualità-prezzo. Cresciuti in un contesto economico stabile, tendono a pianificare le spese con maggiore cautela e a privilegiare brand consolidati. 

La loro spesa media familiare è orientata verso viaggi (29,6% del budget), abitazione (10,5%) e beni alimentari (6,2%). Rispetto ai più giovani, dedicano una quota inferiore allo shopping personale (11,3%) e alla formazione (19,4%). Restano però tra i consumatori più fedeli e costanti nel tempo. 

La Generazione X predilige i pagamenti con carte di debito e strumenti tradizionali, pur utilizzando sempre più spesso wallet digitali. La loro stabilità economica e la fiducia nei brand storici li rendono un pubblico chiave per le aziende che puntano su affidabilità e servizi personalizzati.

Millennials: esperienze e tecnologia al centro della spesa

I Millennials (nati tra il 1981 e il 1996) sono i veri protagonisti della spesa digitale italiana. Cresciuti tra analogico e online, mostrano un forte equilibrio tra risparmio e ricerca di esperienze

Destinano gran parte del budget in viaggi (27,8%), shopping (12%) e tempo libero (5,5%). Investono però anche in formazione personale (20,6%), segno di un orientamento verso la crescita e l’auto-miglioramento.

I Millennials prediligono i pagamenti elettronici e contactless. Apprezzano, inoltre, cashback, programmi fedeltà e sono propensi ad adottare servizi innovativi come “Buy Now, Pay Later” o a pagare per abbonamenti digitali. 

Attenti al valore del denaro, i Millennials confrontano i prezzi online e scelgono marchi che condividono i loro valori sociali. Le aziende che vogliono intercettarli devono quindi puntare su esperienze personalizzate, sostenibilità e comunicazione autentica.

Generazione Z: nativi digitali e pagamenti mobili

La Generazione Z (nati dopo il 1997) è la più giovane e tecnologicamente avanzata. Per loro, il confine tra consumo digitale e fisico è ormai inesistente

Tra i Gen Z la spesa per la formazione raggiunge il 23,5% del budget, confermando la centralità della crescita personale. Seguono shopping (13,4%), animali domestici (14,2%) e viaggi (24,8%), con una minore incidenza di spesa alimentare (4,3%) rispetto alle generazioni precedenti.

I Gen Z preferiscono i pagamenti da mobile e i wallet digitali, spesso integrati con social e app di lifestyle. Cercano inoltre brand inclusivi, sostenibili e immediati nei servizi. Infine, non esitano a cambiare marchio se l’esperienza non soddisfa le aspettative. 

Le loro spese riflettono quindi una mentalità dinamica e curiosa. La tecnologia, in particolare, è lo strumento principale per gestire il denaro e vivere nuove esperienze.

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Metodi di pagamento preferiti per fascia d’età in Italia

Le abitudini di pagamento degli italiani variano in modo significativo a seconda dell’età. Le diverse generazioni, infatti, mostrano preferenze distinte tra contanti, carte e strumenti digitali

Ecco come cambiano le scelte di pagamento tra Gen Z, Millennials e Gen X:

  • Gen Z: I più giovani scelgono metodi veloci e digitali, come Apple Pay, Google Pay o Satispay. Gen Z apprezzano la ricevuta digitale, i cashback e i rimborsi semplificati, elementi che rendono l’esperienza di pagamento più fluida e trasparente. I contanti vengono usati solo per piccole spese quotidiane, come bar o mercatini.
  • Millennials: Sono la generazione ponte tra analogico e digitale. Prediligono carte di debito o credito, ma utilizzano sempre più spesso anche app di pagamento, online banking e pagamenti contactless. Molti scelgono inoltre piattaforme che offrono cashback o gestione delle spese integrate. I Millennials restano sensibili alla sicurezza delle transazioni. 
  • Gen X: Più legati alle abitudini tradizionali, preferiscono ancora i pagamenti con carta fisica o bancomat. Tuttavia, anche in questa fascia cresce l’uso dei pagamenti contactless e dei POS mobili, soprattutto per comodità nei negozi. L’uso del contante, seppur in calo, rimane più diffuso rispetto alle generazioni più giovani.

Per le aziende, comprendere queste differenze generazionali è fondamentale. Solo in questo modo possono offrire soluzioni di pagamento su misura e migliorare l’esperienza d’acquisto di ogni cliente. In particolare, per soddisfare le preferenze dei giovani consumatori, introdurre varie opzioni di pagamento si rivela una strategia vincente per incassare pagamenti online con successo.

Abitudini di spesa degli italiani: acquisti online vs. in negozio

Negli ultimi anni, il confine tra acquisti online e in negozio si è fatto sempre più sottile. Gli italiani adottano ormai un comportamento d’acquisto omnicanale, passando con naturalezza dal digitale al punto vendita fisico. La preferenza varia principalmente a seconda della categoria di prodotto o del tipo di esperienza ricercata.

Secondo i dati dell’Osservatorio eCommerce B2C Netcomm – Politecnico di Milano, nel 2024 il valore degli acquisti online in Italia ha raggiunto 58,8 miliardi di euro. I servizi digitali segnano l’aumento più rilevante (+8%), mentre l’eCommerce di prodotti fisici cresce del 5%.

Nonostante il boom del digitale, i negozi fisici restano un punto di riferimento per la fiducia e la prova diretta del prodotto. Secondo un’indagine globale, The State of Shopping 2024, il 65% dei consumatori italiani preferisce fare acquisti nei negozi fisici. Un altro 30% dichiara che sia gli acquisti online che quelli nei punti vendita fisici sono i canali ideali per fare acquisti.

L’acquisto in store, in particolare, continua a dominare nei settori di alimentari, farmacie e abbigliamento. 

Al contrario, l’online è la scelta preferita per categorie come tecnologia, libri e viaggi. Il fattore prezzo resta il principale elemento di decisione online, mentre nei negozi fisici prevale il valore dell’esperienza.

Per le aziende, perciò, la sfida è costruire un ecosistema di vendita omnicanale. In questo modo, è possibile rispondere alle nuove abitudini dei consumatori e garantire loro esperienze d’acquisto semplici e personalizzate.

Uso di carte di credito, debito e wallet digitali tra le diverse generazioni in Italia

Uso di carte di credito, debito e wallet digitali tra le diverse generazioni in Italia

Nel 2024 l’Italia ha raggiunto un punto di svolta nei metodi di pagamento: per la prima volta, il valore delle spese digitali ha superato quello in contanti. Secondo l’Osservatorio Innovative Payments della School of Management del Politecnico di Milano, infatti, il 43% dei consumi (pari a 481 miliardi di euro) è stato pagato con strumenti elettronici, contro il 41% in contanti. 

Tra questi, i pagamenti contactless hanno registrato un incremento del 19% rispetto all’anno precedente, arrivando a 291 miliardi di euro. Di questi, 45 miliardi provengono da dispositivi mobile e wearable. L’Italia rimane però una “debit-first economy”, con un uso prevalente di carte di debito e prepagate per le spese quotidiane.

Come segnalato da Altroconsumo, inoltre, la diffusione dei digital wallet è ormai trasversale alle generazioni. L’81% dei ragazzi e l’82% degli adulti, infatti, utilizza app come Satispay, Samsung Pay o Google Pay, apprezzandone soprattutto la semplicità e la sicurezza. È però tra i giovani consumatori delle città che queste soluzioni riscuotono il maggior successo. 

I giovani della Gen Z, in particolare, prediligono strumenti immediati come le carte prepagate (50%) e le app di pagamento (32%). Gen X e Millennials, invece, mostrano un uso più diversificato di carte di debito, credito e wallet digitali.

Per le aziende italiane, questa evoluzione rappresenta una grande opportunità strategica. Offrire metodi di pagamento flessibili e moderni, infatti, consente di intercettare pubblici diversi, aumentare la soddisfazione e restare competitivi.

Spese degli Italiani su Buy Now, Pay Later e Abbonamenti 

Tra le abitudini di spesa degli italiani più recenti, il Buy Now, Pay Later (BNPL) è tra le tendenze più in crescita. Nel 2024, in particolare, il BNPL ha raggiunto 6,8 miliardi di euro di transato (+46% rispetto al 2023).

Questa formula, che consente di dilazionare i pagamenti senza interessi, è ormai una scelta diffusa soprattutto per gli acquisti online. Questi rappresentano il 77% del totale BNPL e l’8,9% del mercato e-commerce italiano.

Parallelamente, il mercato degli abbonamenti digitali continua a espandersi. In Italia, in particolare, la spesa media mensile per abbonamenti online si attesta a 37,04€. Gli utenti investono principalmente in servizi di intrattenimento (52%) e musica (28%). I principali utilizzatori sono i Millennials, di cui ben il 33% possiede almeno 4 abbonamenti.

Per le aziende, la combinazione di BNPL e abbonamenti rappresenta quindi sia una sfida che un’opportunità. Offrire pagamenti flessibili, sicuri e personalizzati è ormai essenziale per fidelizzare i clienti e sostenere la crescita digitale.

Come le imprese italiane devono adattare le opzioni di pagamento alle generazioni

Come le imprese italiane devono adattare le opzioni di pagamento alle generazioni

Le abitudini di pagamento in Italia stanno cambiando rapidamente. Per restare competitive, le aziende devono offrire metodi di pagamento moderni e personalizzati in base al pubblico di riferimento. 

Ecco alcuni consigli per le imprese italiane:

  • Analizzare il target di riferimento: Conoscere la fascia d’età dei propri clienti aiuta a investire nei metodi di pagamento che utilizzano di più, come carte, wallet digitali o soluzioni BNPL.
  • Integrare metodi di pagamento digitali e tradizionali: Offrire una strategia multicanale che includa POS, e-commerce, QR code e pagamenti contactless consente di raggiungere generazioni diverse con un’unica esperienza fluida.
  • Investire in tecnologie sicure e sostenibili: Adottare soluzioni a basso impatto ambientale, come ricevute digitali o terminali green, risponde alle aspettative delle nuove generazioni più sensibili al tema della sostenibilità.
  • Semplificare l’esperienza di pagamento: Ridurre i passaggi al checkout e garantire transazioni rapide, anche da mobile, aiuta i clienti meno digitali a sentirsi più a proprio agio.
  • Promuovere la fiducia dei consumatori: Comunicare con chiarezza la sicurezza delle transazioni e la protezione dei dati personali rafforza il rapporto tra brand e cliente.
  • Monitorare le nuove tendenze: Restare aggiornati sull’evoluzione dei pagamenti e sulle abitudini delle nuove generazioni è essenziale per mantenere la propria offerta sempre competitiva.

Adattare i pagamenti alle diverse fasce d’età è oggi una leva chiave per fidelizzare i clienti e favorire la crescita aziendale.

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Come spendono gli italiani: le conclusioni 

Le abitudini di spesa degli italiani riflettono un Paese in evoluzione, dove ogni generazione vive il consumo in modo diverso. Per le aziende, comprendere queste differenze è essenziale per offrire esperienze di acquisto e pagamento su misura. Innovarsi, ascoltare i clienti e adattarsi ai nuovi trend è la chiave per restare competitivi e costruire relazioni durature.

Domande frequenti 

Nel 2024, una coppia senza figli con persona di riferimento giovane spende in media 448€ al mese per alimentari e bevande analcoliche.

Le famiglie italiane cercano sempre più di contenere i costi, ma senza rinunciare alla qualità. In particolare, circa il 31% dichiara di aver ridotto quantità dei prodotti acquistati nell’ultimo anno.

La spesa media mensile (alimentare e non alimentare) per una famiglia di una sola persona è di 1.932€, pari al 68% di quella delle famiglie di due componenti.

Gli italiani restano fedeli alla dieta mediterranea, ma con un crescente interesse per prodotti biologici, locali e sostenibili. Aumentano i consumi alimentari fuori casa: i servizi di ristorazione e alloggio assorbono in media 162€ al mese per famiglia (+4,1%).

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