Modello di business: tipi, esempi e come sceglierne uno
Data di pubblicazione: 13.10.2025
Ultimo aggiornamento: 13.10.2025
Dal lancio di una startup alla gestione di una realtà più strutturata, nessuna impresa può crescere senza un modello di business solido e definito.
Un modello di business definisce il modo in cui un’azienda crea valore, lo distribuisce ai clienti e ne trae profitto. Comprendere i vari tipi di business model, perciò, è essenziale per allineare gli obiettivi aziendali al mercato, crescere e restare competitivi.
In questa guida scopriremo insieme cosa sono i modelli di business e quali tipologie esistono. In più, ti spiegheremo come scegliere quello più adatto alla tua attività, per crescere sia online che offline.
TABLE OF CONTENTS
Cos’è un modello di business?
Prima di analizzarne le tipologie, proviamo a dare una definizione chiara di modello di business (detto anche business model in inglese). Come abbiamo accennato, un modello di business delinea come un’azienda genera e distribuisce valore.
In altre parole, descrive come un’impresa genera profitto: quali prodotti o servizi offre, a chi si rivolge, come li vende e quali risorse utilizza per farlo. Questa definizione di modello di business aiuta a capire cos’è davvero la struttura economica e strategica su cui si basa ogni attività di successo.
Nello specifico, un modello di business determina:
- Come l’impresa guadagna.
- Quali prodotti o servizi offre.
- In che modo li promuove e li porta ai clienti.
- Quali spese deve sostenere per operare.
Il modello è quindi la struttura che sostiene la strategia di business di un’azienda. In un certo senso, è simile a un business plan, ma più sintetico.
Mentre il business plan descrive in dettaglio ogni passaggio operativo, il modello di business fornisce una visione chiara e immediata di come l’azienda intende creare valore e crescere.
Elementi chiave di un modello di business
Per costruire una struttura del business efficace, ci sono alcuni elementi fondamentali da considerare. Uno strumento molto utile per creare un modello d’affari affidabile è il Business Model Canvas. Questo ti consente di strutturare le idee e dare forma a una narrazione del modello di business chiara e ben definita.
Il Business Model Canvas è composto da 9 elementi fondamentali:
- Value proposition: La proposta di valore, ovvero ciò che l’azienda offre al mercato.
- Segmenti di clientela: Il pubblico di riferimento a cui si rivolge la proposta di valore, utile per l’analisi del mercato target.
- Canali: I mezzi di comunicazione e distribuzione di valore utilizzati per raggiungere i clienti.
- Relazioni con i clienti: Il tipo di rapporto che l’azienda intende instaurare con la propria clientela.
- Risorse chiave: Gli asset indispensabili per rendere operativo il modello di business.
- Attività chiave: Le azioni principali necessarie per far funzionare il modello di business.
- Partner chiave: Soggetti esterni strategici che favoriscono la collaborazione tra aziende e contribuiscono al successo del progetto.
- Flussi di ricavi: Le modalità attraverso cui l’azienda genera entrate.
- Struttura dei costi: Le spese da sostenere per mantenere l’attività redditizia.
Un modello di business completo deve includere tutti questi aspetti. In questo modo può offrire una visione chiara su come l’impresa intende operare, supportando una strategia di business efficace.
Perché i modelli di business sono importanti
Un buon modello di business è molto più di un documento: è una bussola strategica per la tua azienda.
Il business model aiuta infatti a capire meglio:
- Chi sono i tuoi clienti.
- Quali sono i tuoi costi.
- Come funziona la tua attività nel quotidiano.
In Italia, circa il 99% delle aziende sono PMI. Radicate sul territorio, sono fortemente legate all’artigianato, alla qualità e al “Made in Italy”. Tuttavia, essendo spesso a conduzione familiare, non sempre ci sono persone adeguatamente formate per gestire tutti gli aspetti dell’azienda.
Per questo, affidarsi a un modello di business diventa essenziale. Aiuta infatti a portare ordine e struttura nelle attività quotidiane, rendendo più semplice la gestione delle risorse e dei processi.
Un modello di business efficace permette anche di individuare nuove opportunità commerciali e sostenere lo sviluppo di prodotti innovativi. Infine, aiuta le aziende a prendere decisioni coerenti con le esigenze dei clienti e con il contesto locale.
Il modello di business, perciò, non è solo uno strumento teorico. È la guida pratica che permette alle aziende italiane di organizzarsi e affrontare il mercato internazionale con maggiore sicurezza.
Tipi di modelli di business
Esistono diversi modelli di business tra cui un imprenditore può scegliere. Oltre ai modelli tradizionali e digitali, esistono modelli di business sofisticati che combinano diverse fonti di ricavo per creare vantaggi competitivi unici.
Possiamo raggruppare i modelli di business in quattro grandi categorie:
- Tradizionali;
- Digitali;
- Circolari e sostenibili;
- Innovativi e di nicchia.
Ogni modello ha caratteristiche proprie e offre diverse opportunità commerciali. Vediamo ciascuna delle categorie in dettaglio
Modelli di business tradizionali
I modelli di business tradizionali sono probabilmente i più conosciuti e diffusi, soprattutto tra le PMI italiane. Denominati anche pipe business model, questi si basano su una logica lineare, dove l’impresa crea beni o servizi per poi venderli ai suoi clienti.
I modelli di business tradizionali comprendono settori come:
- Retail: Il retail è forse il modello di business più diffuso. Il cliente acquista direttamente dal rivenditore, in negozio o online, mentre il rivenditore si rifornisce dai grossisti. Si tratta di un settore molto competitivo, dove un piano strategico aziendale ben strutturato può fare una grande differenza.
- Manifatturiero e artigianale: In questo caso, l’azienda produce beni partendo da materie prime o componenti e li vende come prodotti finiti. Può trattarsi sia di piccole realtà artigianali che di grandi stabilimenti industriali. Per avere successo servono materiali affidabili, manodopera qualificata e una rete efficiente di distributori, grossisti e rivenditori. Questo modello di business, inoltre, consente di valorizzare la tradizione e la qualità italiana.
- Wholesale (ingrosso): Qui l’impresa vende i prodotti esclusivamente in grandi quantità ai rivenditori, senza rivolgersi direttamente al consumatore finale. È un modello di business basato sull’efficienza della distribuzione e sulla quantità, utile per chi vuole sviluppare economie di scala.
- Franchising business model: In questo modello, un’impresa concede ad altre realtà di usare marchio, prodotti e know-how in cambio di royalties.
- Modello del rasoio e delle lamette (o dell’esca e dell’amo): Il cliente acquista un prodotto base a prezzo contenuto (rasoio), ma deve poi comprare ricariche o accessori extra a pagamento (lamette).
Com’è ovvio, i modelli di business tradizionali richiedono solitamente più investimenti e offrono un livello di flessibilità inferiore rispetto a quelli digitali.
Modelli di business digitali
Il secondo macrogruppo riguarda le imprese che sfruttano le opportunità offerte dal mondo digitale. Qui troviamo anche i platform business model, in cui le aziende creano piattaforme dove utenti e fornitori generano e scambiano valore.
Ecco i modelli di business digitali principali:
- e-Commerce: È il business model più diffuso online. Le aziende vendono prodotti o servizi tramite piattaforme digitali e store online, facilitando la possibilità di ricevere pagamenti online in modo rapido e sicuro. Rientrano in questa categoria negozi di abbigliamento, food delivery e molte altre realtà.
- Abbonamento (Subscription/SaaS): Il cliente paga un importo fisso, di solito mensile, per accedere a un servizio o prodotto in modo continuativo. Questo modello di business digitale garantisce entrate ricorrenti e permette di fare previsioni finanziarie più accurate. Quando la tariffazione è flessibile, rientra anche nel concetto di modello pay as you go (pagamento a consumo)
- Freemium: Offre una versione base gratuita del servizio, mentre le funzionalità avanzate sono a pagamento. È una strategia di marketing efficace per attrarre un ampio bacino di utenti e convertirli gradualmente in clienti paganti. Alcuni esempi noti sono Spotify, Slack e diversi social network.
- Modello di affiliazione: Un’azienda guadagna promuovendo prodotti di terzi tramite link o codici, ricevendo una commissione sulle vendite.
- Modello basato su inserzioni: I ricavi arrivano dalla pubblicità online (es. siti, social, app).
- Modello marketplace: Piattaforme che mettono in contatto venditori e clienti (es. Amazon, Etsy).
- Community business model: Si basa sulla creazione di una comunità attiva attorno al brand. La monetizzazione avviene tramite abbonamenti, prodotti esclusivi o eventi.
I modelli di business digitali, rispetto ai tradizionali, sfruttano l’efficienza e la flessibilità del mondo online e permettono maggiore agilità ed espansione internazionale a costi più contenuti.
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Modelli circolari e sostenibili
I modelli di business circolari si basano sull’idea che nulla vada sprecato. A differenza dei modelli classici, l’economia circolare punta a riutilizzare, riparare e rigenerare i materiali.
Un esempio concreto è il riciclo delle materie prime per creare nuovi prodotti. Oppure la progettazione di beni pensati per durare più a lungo e poter essere smontati, riparati o aggiornati.
Un altro esempio di modello circolare è quello di donazione. In questo caso, il cliente paga liberamente un importo per sostenere il progetto o il servizio.
In Italia, lo sviluppo di modelli di business circolari è strettamente legato alla Strategia Nazionale per lo Sviluppo Sostenibile. Promossa dal Ministero dell’Ambiente e della Sicurezza Energetica (MASE), questa strategia punta a integrare crescita economica, inclusione sociale e tutela ambientale.
Modelli innovativi e di nicchia
L’ultima categoria comprende i modelli di business più innovativi, nati per rispondere alle nuove esigenze dei consumatori.
Tra i più rilevanti business modelli innovativi troviamo:
- Mobility: Include servizi di mobilità condivisa e sostenibile, come car sharing, scooter elettrici o biciclette a noleggio. Questi modelli offrono soluzioni pratiche per spostarsi in città riducendo traffico e inquinamento. Si basano su piattaforme digitali che gestiscono prenotazioni e pagamenti in tempo reale.
- Delivery on-demand: Permette ai consumatori di ricevere beni e servizi direttamente a casa, in tempi rapidi. Dai pasti ai farmaci, i modelli di delivery si basano su logistica efficiente, tracciamento e app user-friendly.
- Microservices e modelli ibridi: Pensati soprattutto in ambito digitale, i microservices scompongono un sistema complesso in piccole unità indipendenti, scalabili e più flessibili. Un esempio concreto è l’e-commerce che combina negozio fisico e online, offrendo un’esperienza fluida ai clienti.
- Modelli di business aperti (open business model): L’azienda condivide risorse, idee e competenze con partner esterni, creando innovazione collaborativa.
Questi modelli di business puntano a offrire esperienze più flessibili e personalizzate, rispondendo in modo dinamico alle nuove abitudini dei consumatori.
Come scegliere il modello di business giusto
Arrivato questo punto, probabilmente ti starai chiedendo quale sia il modello più adatto alla tua azienda. La verità è che non esiste una formula valida per tutti. Ciò che funziona per un’impresa può rivelarsi inutile per un’altra.
La scelta del modello di business dipende da diversi fattori, tra cui:
- Analisi del mercato: Prima di tutto, è fondamentale comprendere a fondo i bisogni dei tuoi clienti e le tendenze del settore in cui operi. Valuta il loro potere d’acquisto, i comportamenti di consumo e la dimensione del mercato. Rifletti anche sulle opportunità di innovazione e su come ottenere un vantaggio competitivo.
- Value proposition: Definisci ciò che rende unica la tua azienda. Può trattarsi della tua offerta distintiva, di una strategia di leadership di costo o di altri elementi differenzianti. Il modello di business deve valorizzare questi aspetti per permetterti di generare il massimo ritorno.
- Fattibilità finanziaria e operativa: Considera attentamente le tue fonti di ricavo, i costi sostenibili nel lungo periodo e le capacità operative della tua azienda. Non dimenticare di valutare anche la possibilità di scalare il modello in futuro.
- Quadro legale e fiscale: In Italia, le strutture giuridiche e organizzative scelte possono influenzare fortemente la sostenibilità del modello. Ad esempio, optare per una SRL offre maggiore protezione e possibilità di crescita. Il regime forfettario, invece, semplifica la gestione contabile e fiscale delle microimprese.
La scelta del modello dipende anche dalle strutture organizzative interne. Un’azienda più complessa potrebbe aver bisogno di più processi e ruoli definiti per gestire efficacemente i flussi di lavoro
Tenere conto di questi elementi ti aiuterà a individuare la strada più sostenibile e adatta alle caratteristiche della tua impresa.
Modelli di ricavo all’interno dei modelli di business
Uno degli aspetti più importanti di un modello di business è capire come l’azienda genera entrate (revenue model). Ogni impresa, infatti, sceglie un approccio diverso in base alle proprie attività, al mercato di riferimento e alle risorse disponibili.
In Italia, anche il contesto normativo e fiscale giocano un ruolo chiave. Ad esempio, nei settori tradizionali come artigianato e turismo, i modelli di ricavo tendono a rimanere più legati alla vendita diretta.
Vediamo però in dettaglio i modelli di ricavo più diffusi.
Prodotto unico vs. prodotti multipli
Alcune aziende concentrano tutte le loro energie su un unico prodotto o servizio. È il caso, ad esempio, di molte realtà artigiane italiane che puntano sull’eccellenza di un prodotto specifico. Questo approccio è semplice e permette di perfezionare il prodotto, ma comporta un rischio maggiore se la domanda cala.
Altre imprese, invece, adottano un modello a prodotti multipli, diversificando l’offerta. Pensiamo a una cantina vinicola che affianca alla vendita del vino esperienze di degustazione e tour guidati.
In questo modo, le imprese riducono la dipendenza da un singolo flusso di entrate e si aprono a diversi segmenti di mercato. Tuttavia, questo tipo di strategia richiede una maggiore organizzazione e più investimenti.
Abbonamento (Subscription Revenue Streams)
Il modello in abbonamento è tra i più diffusi, soprattutto nei modelli business digitali come piattaforme SaaS e servizi on-demand. Qui il cliente paga un importo ricorrente, mensile o annuale, per accedere a prodotti o servizi. Esempi classici sono Netflix e Spotify.
Negli ultimi anni, questo approccio si è diffuso anche in settori tradizionali italiani. Alcune aziende, ad esempio, offrono cassette di frutta e verdura a km 0 in abbonamento consegnate settimanalmente.
Questo approccio offre entrate stabili e prevedibili, favorisce la fidelizzazione e permette di pianificare con maggiore precisione il piano aziendale. La sfida principale consiste nell’acquisire i primi abbonati e ridurre il rischio di cancellazioni.
Ricavi da transazioni (Transaction-Based Revenue)
Nel modello basato sulle transazioni, l’azienda guadagna ogni volta che un cliente effettua un acquisto o utilizza un servizio. Rientrano in questa categoria, ad esempio, le commissioni applicate nei marketplace e i pagamenti singoli nei servizi a consumo.
In Italia, un esempio concreto è la tassa di soggiorno applicata in molte città turistiche. Ogni pernottamento genera un’entrata legata alla singola transazione, senza ricavi ricorrenti o abbonamenti.
Il vantaggio principale di questo modello è la flessibilità e la possibilità di adattare i ricavi al volume delle vendite. Tuttavia, non sempre è facile mantenere stabili i flussi di transazioni.
Esempi di modelli di business di successo in Italia
Uno dei modi migliori per comprendere i modelli di business è analizzare aziende consolidate che li hanno adottati con successo.
Un esempio rilevante è Esselunga, che si distingue per un modello ibrido capace di integrare negozi fisici e canali digitali. L’azienda opera con una rete di supermercati e ipermercati distribuiti sul territorio. Al tempo stesso, ha sviluppato un servizio di e-commerce e consegna a domicilio tra i più avanzati in Italia, con vendite per oltre 4 miliardi di euro.
Un altro caso interessante è Eataly, caratterizzata da un modello unico che unisce vendita al dettaglio, ristorazione ed esperienze culturali. L’azienda offre spazi in cui il cliente può acquistare, degustare e imparare attraverso corsi di cucina e iniziative educative. Questo approccio esperienziale rafforza il brand e diversifica le fonti di ricavo, valorizzando al massimo il Made in Italy.
Adattare i modelli di business per crescere in futuro
Per sfruttare al meglio un modello di business, è fondamentale saperlo adattare nel tempo. Uno dei principi fondamentali di un’azienda deve essere innovare il proprio business model, aggiornando prodotti, servizi e processi secondo le esigenze del mercato.
I mercati, infatti, cambiano, così come le preferenze dei clienti. Un’azienda che non evolve con essi, perciò, rischia di restare indietro.
Ecco alcuni consigli utili per mantenere sempre aggiornato il tuo modello di business e continuare a crescere nel futuro.
Abbracciare la trasformazione digitale
Tra le strategie più importanti per garantire il futuro di un’azienda c’è la trasformazione digitale. Non si tratta solo di introdurre nuove tecnologie, come il Tap to Pay, ma di ripensare processi, prodotti e servizi in chiave innovativa.
Adottare strumenti digitali non è più solo una scelta strategica, ma una necessità. Significa ottimizzare le risorse, innovare i processi, accedere a nuovi mercati e garantire una crescita più solida, sostenibile e competitiva.
In Italia, la trasformazione digitale delle imprese è sostenuta anche dal Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza (PNRR). In particolare, il piano sostiene le piccole e medie imprese italiane, promuovendo il Made in Italy e l’internazionalizzazione dei mercati.
Sono previsti contributi e prestiti agevolati, con un investimento complessivo di 13,38 miliardi di euro nella misura Transizione 4.0, parte integrante del PNRR dell’Italia. Questa iniziativa costituisce un’ottima occasione per le imprese di aggiornare strumenti e processi, e migliorare la propria competitività.
Investire nella sostenibilità
Un’altra scelta strategica per mantenere il tuo modello di business performante è investire nella sostenibilità. Una delle preoccupazioni più comuni nella nostra società, infatti, riguarda le conseguenze della produzione di massa e dell’industrializzazione sul pianeta.
Integrare modelli di business sostenibili ti consente di ridurre l’impatto ambientale della tua azienda e rafforzare la reputazione del brand. Inoltre, adottare pratiche ESG ti permette di allineare la strategia aziendale agli standard internazionali di responsabilità sociale e ambientale.
Innovare per restare competitivi
Infine, l’innovazione è fondamentale per restare competitivi nel tempo. Questa può riguardare l’offerta di nuovi prodotti, le modalità di distribuzione o persino l’ottimizzazione dei processi interni.
Innovare significa ripensare costantemente il proprio modello di business, così da offrire servizi migliori ai propri clienti e rimanere efficienti.
Alcune domande utile da chiedersi nel processo di innovazione sono:
- Quali bisogni insoddisfatti hanno i miei clienti?
- Esistono nuovi segmenti ancora poco serviti?
- Cosa stanno facendo i concorrenti e quali spazi posso occupare?
- Quali trend stanno trasformando il mio settore e come posso anticiparli?
- In che modo posso migliorare prodotti, servizi o processi esistenti?
Non importa quale sia il tuo settore. Assicurati di avere sempre strumenti e processi per individuare nuove opportunità e distinguerti dalla concorrenza.
Modelli di business: le conclusioni
Comprendere i diversi modelli di business è essenziale per gestire un’azienda di successo. In Italia, dove molte imprese sono piccole e a conduzione familiare, in particolare, è importante valutare mercato, risorse e obiettivi finanziari.
Durante il processo decisionale, non dimenticate di utilizzare strumenti affidabili come il Business Model Canvas. In questo modo, potrai visualizzare meglio la tua struttura aziendale e individuare opportunità commerciali, trasformando il tuo modello di business in un motore di crescita straordinaria.
Domande frequenti
Qual è il modello di business italiano?
In Italia prevalgono modelli tradizionali, legati a PMI, artigianato, manifattura e alla valorizzazione del Made in Italy, con un forte legame con il territorio e la qualità dei prodotti.
Che cos’è il modello di business B2B?
Il modello B2B (Business to Business) riguarda aziende che vendono prodotti o servizi ad altre imprese, invece che ai consumatori finali, facilitando partnership commerciali e forniture su larga scala.
Che cos’è il modello di business canvas?
Il Business Model Canvas è uno strumento visivo con 9 blocchi. Aiuta a progettare, descrivere e migliorare un modello di business in modo chiaro e immediato.
Qual è il core business di un’azienda?
Il core business è l’attività principale che genera il maggior valore economico. Rappresenta il cuore della strategia e della missione dell’impresa.
Cosa sono gli obiettivi di business?
Gli obiettivi di business sono i traguardi concreti che l’azienda si pone per crescere, aumentare i profitti, migliorare i processi o consolidare la propria posizione sul mercato.
Come faccio un business plan?
Per creare un business plan efficace è necessario analizzare mercato, obiettivi, strategia, risorse, costi e ricavi, creando un documento chiaro e sostenibile per guidare le decisioni aziendali.




