Pagamenti con banda magnetica: cosa sono e come funzionano?
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Pagamenti con banda magnetica: cosa sono e come funzionano?

Ogni volta che utilizzi la tua carta facendola scorrere attraverso un lettore, stai effettuando un pagamento tramite banda magnetica.

Anche se questa soluzione di pagamento ha dominato il settore per anni, sta lentamente scomparendo a favore di alternative più affidabili, sicure e convenienti, che garantiscono una migliore sicurezza delle transazioni e una maggiore protezione dei dati.

Nelle sezioni seguenti scopriremo tutto ciò che è importante sapere sulle transazioni tramite banda magnetica, la loro origine e le tecnologie che stanno guidando l’evoluzione dei pagamenti digitali.

Vedremo anche il motivo per cui altre tecnologie sono destinate a sostituirle a breve. Continua a leggere per scoprire come la tua azienda può adattarsi a queste nuove tendenze nei pagamenti.

Da dove vengono le bande magnetiche?

Prima dell’applicazione sulle carte, la banda magnetica nasce come supporto di registrazione: dagli anni ’30 nell’audio, poi negli anni ’40 gli ingegneri IBM sperimentano nastri plastici rivestiti di materiale magnetico per l’archiviazione e il trasferimento dati. Nel decennio successivo il nastro diventa lo standard offline per i computer. 

All’inizio degli anni ’60, Forrest Parry (IBM) fissò una striscia di nastro magnetico su una tessera plastica per creare un tesserino di identificazione più sicuro per i funzionari della CIA. Su suggerimento della moglie usò un ferro da stiro per fondere il nastro sulla tessera. 

L’innovazione rese IBM pioniera della tecnologia a banda magnetica, poi rapidamente adottata da banche, retail e trasporti.

Ma cosa ha ispirato la nascita dei pagamenti con banda magnetica? Per rispondere, bisogna tornare indietro nel tempo e capire la natura dello shopping e dei pagamenti.

Inizialmente, le carte di credito richiedevano che le informazioni del titolare fossero annotate manualmente. 

Per velocizzare l’esperienza d’acquisto, furono introdotte macchine per la stampa a rilievo, che registravano nome, numero di conto e altre informazioni tramite pacchetti di carta carbone chiamati zip-zap.

Tuttavia, questo metodo non consentiva agli esercenti di verificare se le carte fossero autorizzate all’acquisto.

La banda magnetica fu creata per risolvere questa sfida e trasformare l’elaborazione dei pagamenti. L’innovazione di Parry aprì la strada ai moderni sistemi di pagamento elettronici e, più tardi, alle carte con chip, migliorando la sicurezza delle transazioni e favorendo l’evoluzione dei pagamenti digitali.

Cosa sono i pagamenti con banda magnetica?

Cosa sono i pagamenti con banda magnetica?

In generale, i pagamenti con banda magnetica sono quelli effettuati tramite la striscia magnetica presente sul retro delle carte di credito e debito.

Come vedremo più avanti, le transazioni tramite banda magnetica sono considerate meno sicure rispetto a quelle che utilizzano la tecnologia EMV e il codice PIN per garantire l’autenticazione del pagamento.

I pagamenti con banda magnetica hanno dominato per molti anni e sono ancora diffusi, soprattutto in regioni dove l’innovazione tecnologica procede più lentamente.

Tuttavia, i metodi che garantiscono maggiore sicurezza e comodità stanno creando nuove tendenze. Ad esempio, le carte di nuova emissione che combinano sia la banda magnetica sia il chip stanno crescendo in popolarità.

I chip permettono i pagamenti contactless semplicemente avvicinando la carta a un terminale di pagamento abilitato NFC o utilizzando un portafoglio mobile. I principali fornitori di servizi di pagamento a livello globale supportano queste soluzioni, favorendo la prevenzione frodi e riducendo i rischi legati alla clonazione delle carte.

Questo porta a pagamenti contactless effettuati sia con carta sia con dispositivi mobili, migliorando l’esperienza del cliente e riducendo i tempi di autorizzazione della transazione.

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Che cos’è una carta con banda magnetica?

Una carta con banda magnetica presenta una striscia nera sul retro.

La striscia si basa su particelle magnetiche a base di ferro per scambiare informazioni tra il terminale e la carta. Le carte con banda magnetica hanno di solito una lunghezza compresa tra 5 e 7 cm e contengono informazioni memorizzate.

Le bande magnetiche delle carte di credito e debito sono composte da tre tracce orizzontali che occupano gran parte della striscia. Ognuna memorizza dati differenti, essenziali per il funzionamento della carta.

Per esempio, le tracce contengono informazioni su fattori come:

  • Nome;
  • Numero di conto;
  • Data di scadenza; 
  • Codice di servizio;
  • Codice di verifica della carta e altri. 

Questi dati sono fondamentali per consentire l’autorizzazione della transazione nei sistemi di pagamento oggi in uso.

È importante notare che le bande magnetiche devono essere mantenute in buone condizioni. Se danneggiate, la carta potrebbe non funzionare correttamente.

Come funzionano le carte con banda magnetica?

Il funzionamento delle carte con banda magnetica nasconde un processo ben strutturato che coinvolge più soggetti: dall’esercente alla banca acquirente, fino all’istituto emittente della carta.

Una carta con banda magnetica passa attraverso diverse fasi:

  1. Strisciata: la carta viene passata nel lettore di carte magnetiche, che legge i dati finanziari dal nastro.
  2. Richiesta di autorizzazione: il terminale di pagamento invia una richiesta alla banca acquirente scelta dal fornitore di servizi.
  3. Verifica: la richiesta viene inoltrata alla banca emittente, che applica procedure di autenticazione del pagamento e sincronizza con la banca acquirente.
  4. Finalizzazione: la transazione viene approvata e il cliente firma la ricevuta per completare la vendita.

Tuttavia, la natura statica dei dati memorizzati rende questa tecnologia vulnerabile a frodi e clonazioni. Per questo motivo le imprese e i consumatori stanno progressivamente adottando soluzioni più sicure.

Vulnerabilità della tecnologia a banda magnetica

Vulnerabilità della tecnologia a banda magnetica

Oggi Mastercard sta eliminando le bande magnetiche, soprattutto a causa dei gravi rischi per la sicurezza della banda magnetica.

Le carte basate su banda magnetica presentano una forte vulnerabilità: possono essere clonate facilmente, compromettendo la sicurezza sia dei titolari sia delle aziende. 

Queste carte non sono considerate sicure perché non proteggono le informazioni sensibili. Ogni volta che le carte vengono usate, i dati del cliente entrano nel sistema del venditore senza alcuna forma di crittografia dei dati. In altre parole, le informazioni rimangono non protette e possono essere sfruttate per attività fraudolente.

Anche segnalare una frode risulta estremamente difficile, poiché esercenti e processori non possono identificare l’origine della violazione.

Per questi e altri motivi, in molti Paesi europei, l’adozione della tecnologia EMV ha iniziato a sostituire le carte con banda magnetica già all’inizio degli anni 2010.

Declino dell’uso delle bande magnetiche e crescita della tecnologia a chip

Con l’evoluzione del settore dei pagamenti e il cambiamento delle esigenze dei consumatori, tecnologie più sicure come i pagamenti contactless, carte con chip e codice PIN stanno dominando la scena.

Lo standard globale tecnologia EMV ha introdotto l’uso del chip, che memorizza i dati del titolare in modo sicuro e consente una migliore autenticazione del pagamento.

Secondo gli aggiornamenti del 2024, in molte regioni non è più richiesta la banda magnetica sulle carte di nuova emissione.

In Italia, l’utilizzo delle carte con banda magnetica si è ridotto in maniera marcata grazie alla diffusione capillare delle carte con chip. Basti pensare che in Italia sono state migrate oltre 24 milioni di carte di debito alla tecnologia EMV.

Le principali reti di pagamento, come Mastercard, hanno annunciato l’eliminazione progressiva delle bande magnetiche, con l’Europa tra le prime regioni a completare la transizione verso transazioni basate esclusivamente su chip. 

Questa evoluzione si allinea alle tendenze globali, in particolare all’iniziativa di Mastercard volta a eliminare progressivamente le bande magnetiche in Europa. Secondo un sondaggio di VISA, nel 2024 il 43% dei consumi degli italiani è stato regolato con strumenti di pagamento elettronici, superando per la prima volta il contante (41%).

Con l’aumento dell’uso delle transazioni EMV, le bande magnetiche stanno lentamente scomparendo. I pagamenti contactless NFC tramite carte o dispositivi mobili stanno prendendo il sopravvento.

La funzione di “tap to pay” è considerata sicura quanto i pagamenti con chip, poiché segue molti degli stessi principi della tecnologia EMV.

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Strategie di transizione dalla banda magnetica a EMV

Lo standard EMV garantisce che i dati del titolare siano registrati in modo estremamente sicuro tramite codici unici e crittografia dei dati.

Questa tecnologia è molto più sicura, specialmente contro i dispositivi di skimming e contro la clonazione delle carte, rafforzando la prevenzione di frodi.

Secondo Mastercard, “entro il 2029 non verranno più emesse nuove carte di credito o debito Mastercard con banda magnetica”, anche se le carte prepagate in USA e Canada sono per ora escluse.

Questo passaggio dall’uso delle carte con banda magnetica all’utilizzo di carte con chip EMV, per esempio richiede alle imprese alcuni accorgimenti pratici per affrontare al meglio la transizione: 

  • Aggiornare l’apparecchio per pagamenti: servono dispositivi compatibili EMV che supportino anche i pagamenti contactless.
  • Aggiornare i software: assicurarsi che i sistemi POS possano elaborare i dati EMV e rispettino gli standard più recenti per la sicurezza delle transazioni.
  • Formare il personale: i dipendenti devono comprendere le differenze tra banda magnetica ed EMV, conoscere i vantaggi e le funzionalità di sicurezza, così da assistere meglio i clienti.

In Italia, la transizione richiede alle aziende di aggiornare i propri sistemi di pagamento e terminali di pagamento per accettare carte con chip

L’attenzione è rivolta in particolare a supportare le imprese italiane nell’adozione della tecnologia EMV, garantendo transazioni più fluide e sicure.

Conclusione 

In passato, i pagamenti con banda magnetica hanno rappresentato una soluzione efficace per rendere i pagamenti rapidi e semplici.

Oggi però, con l’evoluzione dei pagamenti digitali e il cambiamento delle esigenze dei consumatori, nuovi metodi stanno prendendo il sopravvento. 

Soluzioni come myPOS offrono alle imprese strumenti pratici per adottare pagamenti più sicuri e moderni, facilitando la transizione verso la tecnologia EMV e la prevenzione delle frodi.

Questo articolo ti aiuta a comprendere meglio le transazioni tramite banda magnetica e l’importanza di migrare gradualmente verso i pagamenti con carte contactless e carte con chip, rafforzando la sicurezza delle transazioni.

Domande frequenti

I pagamenti EMV sono molto più sicuri, perché i dati sulla banda magnetica sono statici e vulnerabili alle frodi, mentre i chip EMV usano dati dinamici per ogni transazione, rendendo difficile la clonazione.

Nella maggior parte dei casi, i terminali abilitati EMV supportano sia carte a banda magnetica sia carte a chip.

Il motivo principale è l’affidabilità e la sicurezza delle carte EMV, che garantiscono maggiore protezione al cliente e prevengono transazioni non autorizzate grazie all’autenticazione dinamica.

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