Strategie di marketing: cosa sono, come crearle e perché
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Strategie di marketing: cosa sono, come crearle e perché

Quali sono le migliore strategie di marketing? Quali sono davvero efficaci?

Molte imprese italiane fanno marketing procedendo a tentoni. Un post su Instagram ogni tanto, uno sconto improvvisato, una campagna sporadica. Il risultato, quasi sempre, è lo stesso. Tanti soldi spesi, pochi ritorni e una grande frustrazione.

Se ti riconosci in questa descrizione, c’è una buona notizia per te. Puoi cambiare le cose.

In questa guida abbiamo inserito tutti i passaggi fondamentali per costruire una strategia di marketing semplice ma efficace, pensata per la realtà delle imprese italiane che vogliono crescere.

Troverai esempi concreti, strumenti facili da usare e consigli pratici che puoi mettere in campo subito, anche con risorse limitate.

Che cos’è una strategia di marketing?

Una strategia di marketing è il piano generale che definisce come raggiungere i tuoi obiettivi commerciali attraverso il marketing. Questo piano non è una tattica singola come “fare pubblicità su Instagram”, ma il quadro complessivo che dà senso a tutte le tue azioni promozionali.

Un piano di marketing, invece, è il documento operativo che traduce la strategia in azioni e tattiche concrete con tempi e budget.

La differenza è fondamentale: le tattiche di marketing sono gli strumenti che usi (campagne social, newsletter, eventi), le strategie di marketing sono il ragionamento che li collega. Qui bisogna ricordare che le tattiche sono azioni a breve termine; la strategia, invece, è la direzione nel lungo termine.

L’importanza della pianificazione strategica nel marketing

L’importanza della pianificazione strategica nel marketing

La maggioranza delle imprese spesso nascono dall’esperienza e dalla passione degli imprenditori, ma raramente da una pianificazione strutturata del marketing. Il rischio è sprecare risorse preziose in azioni sconnesse tra loro. 

Una pianificazione ben fatta porta benefici concreti, tra cui:

  • Coerenza tra azioni: sito, social, campagne ed eventi si rafforzano a vicenda invece di andare in direzioni diverse. Inoltre, concentri energie e budget su ciò che funziona davvero.
  • Uso più efficiente delle risorse: ogni euro speso ha uno scopo preciso. Così si evitano iniziative spot che costano ma non aumentano i margini di profitto.
  • Misurabilità: obiettivi finanziari e non-finanziari, ma anche KPI  (Key Performance Indicators) definiti in anticipo permettono di capire cosa funziona davvero e dove correggere.
  • Vantaggio competitivo: in mercati locali spesso affollati, avere un piano chiaro aiuta a distinguersi da chi si muove “a tentoni”.

Con una strategia ben definita, ogni attività di marketing contribuisce agli obiettivi comuni e a costruire una crescita prevedibile e sostenibile nel tempo.

Nel marketing, pianificare significa fissare obiettivi realistici, allocare risorse in modo intelligente e stabilire tempi e responsabilità precise. 

Il processo di sviluppare una strategia di marketing si articola in quattro fasi principali:

  1. Analisi: capire mercato, concorrenti e clienti.
  2. Pianificazione: definire obiettivi, target e messaggi.
  3. Implementazione: lanciare campagne e iniziative.
  4. Controllo: misurare risultati e ottimizzare.

Per un’impresa, avere una strategia significa dare una direzione chiara a tutte le attività di marketing. Non si tratta solo di “fare ordine”, ma di capire dove investire per ottenere ritorni reali, ossia più clienti, più vendite, più fidelizzazione. 

Secondo l’Osservatorio Digital Innovation del Politecnico di Milano, le PMI (piccole e medie imprese) che seguono un piano strategico hanno una crescita media del +10% annuo rispetto a chi agisce in modo improvvisato.

Elementi fondamentali di una strategia di marketing

Il marketing dovrebbe essere un’estensione naturale della strategia aziendale. Molte aziende e piccole attività italiane però cadono nella trappola del fare marketing tanto “per esserci”: aprono profili social solo perché tutti li hanno, senza chiedersi se ne hanno realmente bisogno.

Ecco perché gli obiettivi di marketing sono vitali per un’azienda: rappresentano i risultati concreti attraverso cui raggiungere i traguardi aziendali e realizzare il business plan

Quando marketing e business sono allineati, il ritorno sull’investimento diventa più chiaro e le azioni più coerenti.

Prima di compiere un qualsiasi sforzo o azione promozionale bisognerebbe chiedersi: in che modo ci aiuterà a raggiungere gli obiettivi aziendali? 

Capire il tuo mercato target

Capire il target significa individuare in modo chiaro le persone a cui l’azienda vuole rivolgersi. Si parla di un gruppo preciso di clienti con bisogni, motivazioni e paure simili. 

Un metodo semplice per identificare questi dettagli è usare la logica della mappa dell’empatia

A questo punto bisogna raccogliere più informazioni sulle preferenze del tuo pubblico di riferimento, ponendosi le seguenti domande:

  • Che cosa desiderano i clienti davvero?
  • Quali problemi cercano di risolvere?
  • Che cosa li convince a fidarsi e che cosa invece li allontana?

Le imprese locali hanno un vantaggio concreto in questo lavoro. Vivendo a contatto diretto con le persone che comprano ogni giorno, possono accorgersi subito se cambiano i gusti, se emergono nuove esigenze o se cresce l’interesse per determinati prodotti. 

Queste osservazioni quotidiane diventano la base per adattare sia l’offerta che la comunicazione

Un ristorante, ad esempio, può introdurre piatti vegetariani se nota più richieste in sala. Un artigiano può lanciare una linea “green” se vede crescere la domanda di prodotti sostenibili.

Condurre ricerche di mercato in Italia

Dopo aver chiarito obiettivi e target, il passo successivo è capire su quali dati basarsi. Senza ricerca il rischio è muoversi a caso, affidandosi solo all’intuito.

Anche le piccole imprese hanno bisogno di informazioni concrete per prendere decisioni: che cosa chiedono i clienti, come si muovono i concorrenti, quali tendenze stanno emergendo. Non servono ricerche costose: fonti come ISTAT, Camere di Commercio e associazioni di categoria offrono dati preziosi sui settori e sui territori. 

Spesso basta incrociare queste informazioni con ciò che si osserva ogni giorno in negozio o online per avere già una base solida su cui costruire la strategia.

Definire la tua proposta di valore unica

Il passo successivo è chiarire la proposta di valore unica: ciò che ti rende diverso e preferibile rispetto ai concorrenti. Senza questo, qualsiasi messaggio rischia di perdersi nel rumore del mercato.

La USP (Unique Selling Value) non dovrebbe essere uno slogan astratto, ma una promessa concreta che risponde a una semplice domanda: “Perché un cliente dovrebbe scegliere noi e non un altro?” 

La risposta può nascere da punti di forza reali come la qualità artigianale, la vicinanza al cliente, la velocità del servizio o la specializzazione in una nicchia.

Nel contesto italiano, elementi come estetica, cura dei dettagli e autenticità contano molto nella percezione del valore. 

Raccontare in modo chiaro questi aspetti, ad esempio spiegando la provenienza delle materie prime o mostrando il processo produttivo, aiuta a trasformare caratteristiche in una proposta di valore che i clienti sentono vera e rilevante.

Scegliere canali di marketing efficaci

Dopo aver definito obiettivi, target e proposta di valore, è il momento di decidere come e dove comunicare. La scelta dei canali di marketing non è un dettaglio da sottovalutare, perché determina se il messaggio raggiungerà o meno le persone giuste.

Tante imprese si affidano all’inizio solo a social media e passaparola, ma senza una strategia coordinata. Un approccio multicanale non significa “essere ovunque”: significa integrare 2–3 canali che lavorano insieme, scelti in base al target, al settore e al budget disponibile.

In Italia, inoltre, i canali digitali sono sempre più centrali: social network come Instagram o TikTok per la ristorazione e la moda, marketplace come Amazon o Etsy per l’artigianato, email marketing per professionisti e consulenti. Puntare su pochi canali ben gestiti è molto più efficace che disperdere energie in troppe direzioni.

Stabilire obiettivi e KPI rilevanti

Molti imprenditori parlano di “vendere di più” o “avere più clienti”, ma finché l’obiettivo resta vago non diventa azione. 

Un obiettivo utile è sempre collegato a un numero preciso: ad esempio “ottenere 50 prenotazioni online al mese” oppure “incrementare lo scontrino medio da 18 a 22 euro”.

I KPI non sono altro che gli indicatori che ti dicono se ti stai muovendo nella direzione giusta. Una pizzeria può misurare le prenotazioni via WhatsApp, un ecommerce i carrelli abbandonati, un negozio al dettaglio il numero di pagamenti contactless registrati dal POS.

Non servono dashboard complesse: anche poche metriche semplici, se seguite con costanza, bastano per capire dove migliorare e come allocare meglio il budget.

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Tradurre la strategia in tattiche

Come abbiamo accennato in precedenza, le tattiche sono semplicemente azioni promozionali: quello che fai concretamente per raggiungere i tuoi obiettivi, come lanciare una campagna su Instagram, organizzare un evento locale o mandare una newsletter ai clienti abituali.

Il punto è che queste azioni devono avere un filo logico. Una volta stabiliti obiettivi chiari e KPI, le tattiche diventano il mezzo per arrivarci. 

Se vuoi aumentare lo scontrino medio, può funzionare proporre bundle o offerte “2×1” e comunicarle in cassa o sui social. Se l’obiettivo è ricevere più prenotazioni online, ha senso investire in campagne Google Ads geolocalizzate o in un calendario di email promozionali. Se invece vuoi rafforzare la fidelizzazione, una newsletter mensile con vantaggi esclusivi per i clienti abituali è una tattica semplice e di grande impatto.

Guida pratica alla creazione di una strategia di marketing

Guida pratica alla creazione di una strategia di marketing

Creare una strategia non significa solo scegliere qualche canale o lanciare una promozione. Lo sviluppo della strategia è un processo che richiede metodo, chiarezza e coordinamento.

Per creare una strategia ben costruita occorre svolgere le analisi giuste, stabilire le priorità e fissare tempi realistici entro cui misurare i risultati. 

Ogni strategia di marketing è unica per ciascuna azienda, ma si fonda sempre sugli stessi principi di base. Vediamo passo dopo passo come creare una strategia di marketing realmente efficace.

  1. Definire obiettivi di marketing chiari

Il primo passo per costruire una strategia concreta è fissare obiettivi effettivi

Per essere davvero utili, gli obiettivi di marketing devono rispettare le seguenti quattro condizioni: 

  1. Specifici: evita frasi vaghe come “aumentare i clienti”. Meglio “ottenere 30 prenotazioni online al mese” o “vendere 100 pezzi di un nuovo prodotto entro tre mesi”.
  2. Misurabili: un obiettivo senza numeri non si può verificare. Decidi indicatori concreti come vendite, richieste di preventivo o iscrizioni alla newsletter.
  3. Realistici: devono essere alla tua portata. Se sei una pizzeria di quartiere, puntare a “raddoppiare i clienti in un mese” non è credibile; più sensato è “+10% di coperti entro fine stagione”.
  4. Scadenzati: fissare una scadenza crea focus. Non “prima o poi”, ma “entro 6 mesi” o “entro Natale”.

Fissare obiettivi chiari e realistici trasforma le idee in risultati concreti e misurabili.

In questo modo diventa più semplice monitorare i progressi e correggere il percorso quando serve.

2.  Analizzare il mercato e i concorrenti

Per decidere dove investire, servono dati concreti sul mercato e uno sguardo attento ai concorrenti. Non bastano impressioni o “si è sempre fatto così”: bisogna osservare tendenze, numeri e comportamenti reali.

Gli strumenti più utili per analisi del mercato includono:

  • Rapporti ISTAT e Camere di Commercio per dati economici e demografici sul territorio.
  • Osservatori del Politecnico di Milano per trend digitali e tecnologici.
  • Associazioni di categoria per analisi di settore, benchmark e casi studio.
  • Canali digitali: recensioni, social, e motori di ricerca per capire come i concorrenti comunicano e come i clienti reagiscono.

L’obiettivo non è copiare, ma individuare spazi liberi: capire dove i concorrenti sono deboli, quali bisogni dei clienti restano scoperti e come differenziarti con una proposta più chiara.

Uno strumento pratico per ogni impresa è l’analisi SWOT (Strengths, Weaknesses, Opportunities, Threats). Il lavoro serve a mettere nero su bianco punti di forza e debolezza interni all’impresa, insieme alle opportunità e minacce del mercato esterno. 

Elaborare un’analisi SWOT può richiedere il supporto di un professionista, ma i risultati emersi non possono che ripagare la spesa sostenuta. 

3. Identificare il target

Identificare il target è il processo che mira a raccogliere dati e informazioni sui tuoi clienti, con il fine di migliorare i tuoi prodotti e servizi e, in ultima analisi, aumentare il fatturato della tua azienda. 

Per semplificare, immaginalo come una sorta di gioco di ruolo. Mettiti nei panni dei tuoi clienti e adotta il loro punto di vista: cosa vogliono, cosa temono, come scelgono e che cosa li fa fidare di te. 

Un modo semplice per sentire le esigenze del tuo pubblico di riferimento è partire da tre fonti già a portata di mano:

  • Conversazioni reali: ascolta le domande che i clienti fanno in negozio, al telefono o sui social.
  • Dati di vendita: osserva quali prodotti vengono acquistati insieme, il valore medio della transazione, quali stagionalità emergono, come cambia lo scontrino medio.
  • Feedback diretti: recensioni online, messaggi WhatsApp, risposte alle newsletter sono miniere di insight.

Oltre all’analisi dei dati concreti, un passaggio utile è costruire delle buyer personas, cioè profili che rappresentano i tuoi clienti ideali. Di ogni tuo cliente, anche potenziale, dovresti conoscere età, professione, interessi, obiettivi, e comportamenti di acquisto.

Collegato a questo c’è il customer journey, il percorso che porta il cliente dalla scoperta di un brand fino all’acquisto e alla fidelizzazione. 

Capire i momenti chiave dal primo contatto sui social al pagamento in cassa o online ti aiuta a distribuire meglio risorse.

4. Selezionare i canali più performanti in Italia

Dopo aver chiarito chi sono i tuoi clienti e cosa cercano, il passo successivo è chiederti dove puoi incontrarli. Non tutti i canali hanno lo stesso peso: alcuni sono ideali per attrarre nuovi contatti, altri per fidelizzare chi già ti conosce.

Il problema non è “quanti canali usare”, ma quali scegliere per raggiungere il tuo cliente senza disperdere budget. 

Un approccio pratico è valutare ogni canale con tre domande semplici:

  1. Il mio cliente ci passa del tempo?
  2. Il canale aiuta a raggiungere l’obiettivo fissato? 
  3. Posso gestirlo bene e con costanza? 

Per le imprese italiane questo significa, ad esempio, sfruttare il canale giusto per il target di riferimento. Questo può significare per raggiungere i clienti della propria zona (come Google My Business), investire sui social visivi come Instagram se i prodotti hanno forte appeal estetico, oppure lavorare con l’email marketing per fidelizzare clienti abituali.

Inizia da 1–2 canali ben scelti, misura i risultati e solo dopo valuta di aggiungerne altri. 

5. Creare messaggi che risuonino a livello locale

Una volta scelti i canali giusti, il passo successivo è definire che cosa comunicare. I messaggi funzionano solo se parlano la lingua del pubblico a cui ti rivolgi: valori, tono di voce ed estetica devono risultare familiari e credibili.

Le aziende italiane hanno un punto di forza in questo: possono attingere a storie vere e vicine al territorio

Un negozio retail può valorizzare la cura dei dettagli e l’assistenza personalizzata, un ristorante o un B&B può richiamare tradizioni locali e ospitalità, mentre un ecommerce può mettere al centro trasparenza e affidabilità nella consegna.

Non si tratta di aggiungere un tocco “locale” all’ultimo momento, ma di costruire messaggi che riflettano l’identità culturale e visiva del proprio pubblico fin dall’inizio. 

6.  Pianificare il budget per campagne e risorse

Decidere il budget significa scegliere con attenzione dove investire le proprie energie. Non serve diluirlo ovunque: meglio concentrarlo su ciò che davvero può portare risultati.

Un approccio pratico per il budget di marketing campagne è dividerlo in tre voci:

  • Canali: pubblicità online, eventi, collaborazioni.
  • Contenuti: foto, video, testi e creatività che rendano i messaggi più efficaci.
  • Strumenti: tutto ciò che serve per gestire e semplificare il lavoro, dai software fino ai sistemi di pagamento.

Molte aziende cadono nell’errore di sparpagliare piccole somme su troppe attività, senza ottenere un impatto concreto da nessuna parte. 

Vale la pena invece scegliere pochi canali, curarli bene e dotarsi degli strumenti giusti. Tra questi rientrano anche i pagamenti digitali: se il cliente trova un checkout lento o complicato, rischi di perdere la vendita proprio all’ultimo passo.

7. Lanciare campagne sulle principali piattaforme

Dopo aver scelto i canali, creato i messaggi e definito il budget, arriva il momento di mettere in circolazione le tue campagne di marketing. Può trattarsi di un annuncio sponsorizzato sui social, di una campagna Google Ads, di un’email promozionale o di un’iniziativa locale supportata dalla comunicazione online.

Per non sprecare energie, conviene partire le tue campagne di marketing con un piano semplice e ben scandito:

  1. Stabilisci un calendario: decidi quando parte ogni contenuto o promozione.
  2. Testa i messaggi: prova due versioni di titolo, immagine o offerta e vedi quale porta più risultati prima di investire di più.
  3. Monitora da subito: controlla i dati nei primi giorni di campagna, così puoi correggere eventuali errori senza buttare il budget.

Il “lancio”, in pratica, è il passaggio che trasforma la strategia in azioni concrete visibili ai clienti. Ed è da qui che iniziano ad arrivare i primi segnali utili per capire se stai andando nella direzione giusta.

8.  Monitorare i KPI e ottimizzare

Una volta lanciate le campagne, non basta lasciarle andare: serve controllare come stanno andando e prendere decisioni in base ai numeri. 

Gli strumenti più utili e accessibili per monitorare le tue campagne promozionali sono:

  • Google Analytics: per capire da dove arrivano i visitatori e cosa fanno sul sito.
  • Meta Ads Manager: per misurare le performance delle inserzioni su Facebook e Instagram.
  • CRM (anche versioni semplici): per tracciare contatti e clienti nel tempo.
  • Report del POS: per vedere vendite, scontrino medio e abitudini di pagamento.

Un controllo settimanale o mensile è sufficiente per la maggior parte delle aziende. La logica è lineare: riduci o spegni ciò che non funziona, investi di più su ciò che porta risultati. Così le campagne migliorano passo dopo passo, rendendo la tua strategia sempre più solida.

Tipi di strategie di marketing più diffuse

Tipi di strategie di marketing più diffuse

Non esiste una strategia di marketing buona per tutti. Ogni impresa deve trovare la propria strada, in base al pubblico che vuole raggiungere, al settore in cui opera e alle risorse che può mettere in campo

Nei prossimi paragrafi vedremo i principali tipi di strategia di marketing più utilizzati dalle aziende, con esempi concreti di come possono essere applicati in contesti diversi come retail, artigianato, hospitality ed ecommerce.


Sfruttare il digital marketing in Italia

Il digital marketing è spesso il primo canale attraverso cui i clienti scoprono, valutano e confrontano le aziende. Specialmente per le PMI che stanno appena iniziando con le azioni marketing, questo significa imparare a usare strumenti digitali come parte centrale della propria strategia.

Le aree principali di digital marketing cui concentrare le tue azioni sono:

  • Visibilità: sito web aggiornato e scheda Google Business ottimizzata per farsi trovare facilmente.
  • Attrazione: campagne mirate su motori di ricerca e social per intercettare chi sta già cercando un prodotto o servizio simile.
  • Conversione: un percorso online semplice, che porti dalla scoperta all’acquisto senza intoppi, compresi sistemi di pagamento digitali rapidi e affidabili.

Per settori come retail, ristorazione, artigianato ed ecommerce, il digitale è il punto d’incontro tra cliente e offerta. La differenza la fa la capacità di integrare i vari strumenti in un percorso coerente: chi ti trova online deve avere la stessa esperienza positiva che avrebbe entrando in negozio.

Usare i contenuti per costruire fiducia

Il content marketing è l’insieme dei contenuti che aiutano i clienti a capire meglio chi sei e perché dovrebbero scegliere la tua impresa. 

Per un’azienda italiana questo significa produrre materiale che risponda a domande reali, mostri competenza e dia un motivo concreto per preferirti ad altri.

Esempi pratici di content marketing che aiuta ai clienti sono: 

  • un artigiano che pubblica video del processo creativo per evidenziare la qualità del lavoro; 
  • un ristorante che condivide ricette o consigli stagionali; 
  • un consulente che diffonde guide brevi su problemi concreti dei suoi clienti. 

In tutti i casi, l’obiettivo è ridurre l’incertezza del cliente e renderlo più sicuro della sua scelta.

Far crescere la propria presenza attraverso i social media

I social media sono il canale più immediato per restare in contatto con i clienti e farsi conoscere da nuovi. Per un’impresa non conta pubblicare tanto, ma coltivare relazioni: rispondere ai commenti, raccontare ciò che accade dietro le quinte, coinvolgere le persone con contenuti semplici e frequenti.

Il senso ultimo di pubblicare contenuti sui social è quello di essere rilevanti nella vita quotidiana del cliente e rafforzare il legame con il brand. 

Per esempio, un ristorante potrebbe aggiornare ogni giorno il menu con una foto curata o una boutique potrebbe presentare le nuove collezioni con brevi video provati dai dipendenti. 

Attrarre lead con l’inbound marketing

Invece di rincorrere i clienti con pubblicità insistenti, crea contenuti che li aiutino a trovarti nel momento in cui cercano risposte. È questo il cuore dell’inbound marketing: dare valore in anticipo, chiarendo i dubbi e le domande che le persone si pongono prima di scegliere se acquistare.

Contenuti con cui iniziare il tuo inbound marketing includono: 

  • Newsletter breve e utile: un’email al mese con offerte o novità, facile da preparare e a costo minimo.
  • WhatsApp Business: messaggi rapidi per aggiornare i clienti, confermare ordini o mandare promozioni.
  • Scheda Google Business aggiornata: foto recenti, orari sempre corretti e risposte puntuali alle recensioni.
  • Mini-guide o post brevi: contenuti sul sito o sui social che chiariscono dubbi comuni (“Come scegliere…”, “Quanto dura…”, “Perché conviene…”).
  • Incentivi digitali: uno sconto o un vantaggio extra per chi ordina online o paga con QR code, così abitui i clienti ai canali digitali.

La chiave è accompagnare il cliente passo dopo passo fino all’acquisto: dal primo contatto con i contenuti, alla richiesta di informazioni, fino a un pagamento semplice e veloce.

Collaborare con influencer e clienti

Le collaborazioni funzionano se sono semplici da attivare e portano benefici immediati. 

Per iniziare lavoro con influencer campagne, segui questi passi:

  1. Crea una lista di 5–10 profili locali: piccoli influencer, blogger o clienti affezionati che pubblicano già contenuti affini al tuo settore.
  2. Contattali in modo diretto e personale: un messaggio breve per proporre una collaborazione concreta (recensione, post, condivisione).
  3. Offri qualcosa di chiaro in cambio: un prodotto, un servizio gratuito o uno sconto dedicato.
  4. Chiedi contenuti facili da produrre: una foto, una recensione, un video breve.

Questo approccio ti permette di stimolare un passaparola autentico senza grandi investimenti e con risultati visibili in tempi brevi.

Errori comuni nelle strategie di marketing e come evitarli

Fare marketing non significa semplicemente “esserci”: conta come lo si fa. Molte imprese, pur mettendoci tanta buona volontà, incontrano tante sfide che rendono inefficace ogni sforzo promozionale. 

Ecco una breve carrellata degli errori più comuni nell’adozione di strategie di marketing:

  • Agire senza obiettivi chiari. Fare volantini, sponsorizzare un post o lanciare sconti “per provare” non è una strategia. Senza una direzione precisa, non puoi capire se l’investimento ha portato risultati.
  • Usare messaggi generici. Parlare a tutti nello stesso modo significa non parlare a nessuno. Per questo, è fondamentale imparare a parlare la lingua del proprio pubblico. 
  • Ignorare i numeri. Lavorare a sensazione porta a ripetere errori senza accorgersene. Anche dati semplici come gli scontrini del POS, le richieste via Google Business o il numero di preventivi possono rivelare molto.
  • Trascurare i pagamenti. Il momento del pagamento è parte dell’esperienza del cliente. Un processo lento o complicato può fargli cambiare idea all’ultimo. Offrire soluzioni rapide e varie (POS, QR code, link di pagamento) aumenta la probabilità di chiudere la vendita.
  • Inseguire mode tecnologiche. Saltare su ogni novità digitale senza basi solide crea solo confusione e spese inutili. Prima serve una strategia chiara, poi gli strumenti digitali diventano un supporto reale e non un peso.

Evitando queste situazioni parti da una base solida, che ti permette di costruire una strategia di marketing chiara, coerente e orientata alla crescita.

Collegare il marketing ai pagamenti digitali in Italia

Collegare il marketing ai pagamenti digitali in Italia

Il momento del pagamento è parte dell’esperienza del cliente tanto quanto la pubblicità o il servizio ricevuto. Se diventa lento o macchinoso, può vanificare tutto il percorso che l’ha portato fino a lì. 

In Italia i pagamenti digitali stanno crescendo, soprattutto grazie al contactless e ai POS. Ricordiamo inoltre che dal 2022, tutte le imprese italiane sono soggette all’obbligo di accettare pagamenti elettronici, secondo la normativa nazionale (Decreto Legge 36/2022). 

Per le imprese italiane, offrire modalità di pagamento semplici e sicure vuol dire trasmettere fiducia e rendere l’acquisto più piacevole. 

myPOS è il partner ideale per le imprese che vogliono unire marketing e vendite in modo semplice ed efficace.

Grazie alle sue soluzioni puoi restare al passo con le abitudini dei clienti e avere sempre la massima flessibilità, integrando diversi metodi di pagamento direttamente nelle tue attività quotidiane di marketing e vendita.

Integrare i pagamenti digitali nella tua strategia non significa solo “accettare carte”. Vuol dire offrire ai clienti un’esperienza fluida e veloce, dal primo contatto fino al momento del checkout. 

Ad esempio, con myPOS hai a disposizione POS mobili subito pronti a ricevere pagamenti ovunque ti trovi o myPOS Glass per accettare pagamenti digitali direttamente dal tuo smartphone. 

Accettare pagamenti digitali non è solo una scelta pratica, ma anche un’opportunità di marketing. Puoi, ad esempio, realizzare un breve video che mostri la rapidità di un pagamento con QR code o pubblicare un post con le testimonianze di clienti soddisfatti della comodità del servizio.

Comunicare la semplicità e la rapidità dei pagamenti digitali nelle tue campagne e sui social significa mostrare attenzione all’esperienza del cliente. Così l’acquisto non solo diventa più piacevole, ma si trasforma anche in un ricordo positivo per i clienti abituali e in un efficace strumento di promozione verso i nuovi segmenti di consumatori.

Conclusioni: costruire una strategia di marketing sostenibile

Una strategia di marketing efficace nasce da scelte precise e consapevoli, non da iniziative estemporanee. Per le aziende italiane significa mettere ordine alle risorse disponibili e usarle con coerenza.

La sostenibilità di una strategia non riguarda solo il budget, ma la capacità di durare nel tempo

Adattarsi ai cambiamenti del mercato, alle nuove abitudini di consumo e alle differenze tra territori. È in questa continuità che il marketing smette di essere un costo e diventa parte integrante del modo in cui l’impresa cresce e si racconta.

Domande frequenti

Non esiste una cifra valida per tutti, ma serve un criterio: dedica al marketing almeno una parte fissa del fatturato (anche il 3–5% può bastare per iniziare). L’importante è distribuirlo bene: pochi canali mirati, contenuti di qualità e strumenti essenziali come un POS moderno.

Non servono report complessi: bastano 3–4 indicatori semplici, come nuovi clienti acquisiti, scontrino medio, richieste di preventivo o prenotazioni online. Se questi numeri crescono in modo costante, la strategia funziona. Se restano fermi, significa che va rivista o semplificata.

Pensare che “basta essere presenti”. In realtà senza obiettivi, messaggi chiari e misurazione dei risultati si resta invisibili. La presenza va collegata a un percorso: dal primo contatto al pagamento. Trascurare anche solo un anello di questa catena (per esempio il checkout) compromette tutto il resto.

Integrare i pagamenti digitali nella strategia di marketing significa anche comunicarli in modo chiaro. Mostrare nei social o nelle campagne che il tuo business offre soluzioni flessibili diventa così un messaggio di attenzione al cliente. In questo modo il pagamento non è solo una fase tecnica, ma un elemento per creare fiducia e differenziazione.

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