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Ditta individuale: Cos’è una ditta individuale

La ditta individuale o impresa individuale è una tipologia di attività economica il cui titolare è una sola persona. Ciò, tuttavia, non esclude la possibilità di coinvolgere altre figure, come familiari, collaboratori o dipendenti.

Non è corretto quindi parlare di “società individuale”, poiché legalmente la ditta o l’impresa è di proprietà di un unico soggetto.

Per quanto riguarda il quadro normativo di riferimento, l’articolo 2563 del Codice Civile definisce la ditta come un bene immateriale che prende il nome dal titolare dell’attività. È sempre lo stesso articolo a specificare che il nome della ditta deve contenere il cognome o la sigla del titolare.

Le caratteristiche di una ditta individuale

Le ditte individuali presentano come caratteristica primaria il fatto di essere guidate da un’unica persona, che è responsabile dell’attività sotto ogni punto di vista. Tipicamente, nel caso di un’azienda individuale, il titolare:

  • Investe capitale proprio
  • Risponde dei debiti eventualmente generati dall’impresa.
  • Corre il rischio di perdere l’intero patrimonio

Oltre a queste tre regole caratteristiche, è importante evidenziare che la ditta individuale è una delle attività più semplici da aprire, ed è una scelta comune per gli imprenditori interessati ad avviare un’impresa familiare, coinvolgendo parenti fino al terzo grado di parentela.

In sintesi, se stai considerando l’idea di aprire un’attività, dopo aver aperto la Partita IVA puoi a seconda dei casi decidere se:

  • Svolgere l’attività come lavoratore autonomo o libero professionista
  • Aprire una ditta individuale
  • Costituire una società (S.R.L., S.A.S., S.n.C)

Ditta individuale esempio

La forma giuridica dell’impresa individuale viene scelta da coloro che intendono avviare un’attività commerciale o di servizi e gestirla personalmente. A differenza del lavoratore autonomo, la ditta individuale è caratterizzata anche dalla presenza di un’azienda, ovvero l’insieme dei beni utilizzati per esercitare l’attività d’impresa (Art. 2555 Codice Civile).

Pertanto, chi apre una ditta individuale fondamentalmente è o un artigiano o un commerciante. Alcuni esempi di ditta individuale includono coloro che svolgono attività come:

  • Elettricista
  • Falegname
  • Giardiniere
  • Servizi di pulizia
  • Estetista
  • E molte altre.
Ditta individuale esempio

Come aprire una ditta individuale

Per avviare una ditta o un’impresa individuale, devi procedere con la costituzione dell’attività e registrarla presso il registro delle imprese.

L’intera procedura si svolge online, utilizzando servizi forniti dalla Camera di Commercio come DIRE e Comunica Starweb, che vengono anche utilizzati per aprire altre tipologie di imprese, come società e startup.

Preliminarmente, è importante precisare che non è necessario redigere alcun atto pubblico per aprire un’impresa individuale.

Successivamente, puoi inviare la “Comunicazione Unica” utilizzando appositi canali telematici, segnalando così l’avvio dell’attività.

Questa operazione può essere gestita personalmente o delegata al tuo commercialista di fiducia. Attraverso la Comunicazione Unica, potrai:

  • Ricevere la Partita IVA (rilasciata dall’Agenzia delle Entrate)
  • Iscriverti al Registro delle Imprese
  • Iscriverti all’INPS per il versamento dei contributi previdenziali
  • Iscriverti all’INAIL per il versamento dei contributi assicurativi

Infine, sempre tramite la Comunicazione Unica, è possibile inviare la “Segnalazione Certificata di Inizio Attività” (SCIA). Completando queste incombenze burocratiche, la società risulterà registrata e formalmente aperta.

Quando scegliere una ditta individuale?

La decisione di avviare una ditta individuale è spesso l’unica realmente fattibile quando si è gli unici titolari e responsabili dell’attività artigianale o commerciale che si svolge.

Questa scelta è ottimale quando non si dispongono di grandi capitali da investire e si desidera mettersi in proprio rapidamente. Optare per l’apertura di una ditta individuale è la soluzione giusta se:

  • Desideri avviare l’attività in tempi rapidi
  • Non vuoi versare un capitale minimo iniziale
  • Cerchi una soluzione con costi di gestione bassi
  • Vuoi essere l’unico responsabile delle decisioni prese

In definitiva, se prevedi di generare un volume d’affari, almeno agli inizi, non molto elevato e non hai altri soci da coinvolgere nella tua idea di impresa, la ditta individuale è la miglior scelta possibile.

Come scegliere il nome di una ditta individuale?

Il nome dato alla ditta non può essere casuale, ma deve seguire espressamente quanto riportato nel Codice Civile all’articolo 2563.

Pertanto, hai l’obbligo di dare all’impresa individuale un nome che contenga il tuo nome e cognome.

Ad esempio, Giovanni Bianchi, che decide di avviare un’attività familiare e costituire una ditta individuale, può optare per “Falegnameria di Giovanni Bianchi” o “Giovanni Bianchi Falegnameria.”

Le norme consentono anche di essere più fantasiosi, puoi, ad esempio, chiamare la ditta “Giovanni Bianchi dove il legno prende vita” o “L’arte di lavorare il legno di Giovanni Bianchi.” L’importante è che il nome del titolare sia sempre presente.

La possibilità di inserire un nome o una sigla di fantasia è molto utile perché permette di dare un nome unico alla propria ditta individuale. Ad ogni modo, ti consigliamo sempre di verificare se il nome scelto non sia già presente nel registro delle imprese, così da evitare qualsiasi tipologia di contestazione.

Vantaggi e svantaggi della ditta individuale

Vantaggi e svantaggi della ditta individuale

Aprire una ditta individuale assicura alcuni vantaggi e alcuni svantaggi. Conoscerli ti aiuterà a prendere la decisione giusta, evitando di incorrere in sorprese e imprevisti non preventivamente calcolati. Partiamo dai vantaggi:

  • Semplicità: Costituire una ditta individuale è un’operazione semplice e rapida. Puoi fare tutto online senza coinvolgere neanche il notaio.
  • Spese contenute: I costi sono molto contenuti; se ti occupi in autonomia della costituzione della ditta, le spese da sostenere per l’apertura sono irrisorie. In più non sei obbligato a versare il capitale sociale.
  • Gestione contabile semplificata: La ditta individuale non è obbligata a mantenere i libri contabili, civilistici, il che rende semplice ed economica la gestione amministrativa.

Mentre per quanto riguarda gli svantaggi, è giusto tener presente che:

  • Rispondi con il capitale personale: In caso di debiti, puoi essere costretto a risarcire i creditori utilizzando il tuo capitale personale.
  • Mancanza di soci: Da un lato, prendi le decisioni in autonomia, dall’altro, però, non hai modo di dividere responsabilità e rischi con un socio.
  • Elevata tassazione sugli utili: Considera infine che le aliquote fiscali sugli utili generati sono abbastanza elevate, soprattutto se decidi di prelevarli. Questi andranno a costituire il tuo reddito, quindi dovrai pagare un’alta IRPEF (Imposta sul Reddito delle Persone Fisiche) fino al 43%.

La ditta individuale: costi e tasse

Soffermiamoci ora sulle tasse e sui costi che ti troverai a sostenere successivamente all’apertura della ditta individuale. Per quanto concerne l’aspetto fiscale, le imposte principali da versare sono tre:

  • IRES: Imposta sul Reddito delle Società, se la tua attività è in forma di società
  • IRAP: Imposta Regionale sulle Attività Produttive
  • IVA: Imposta sul Valore Aggiunto, se vendi beni o servizi soggetti a IVA

Inoltre, ci sono alcuni costi da sostenere subito dopo la costituzione dell’impresa. Ci riferiamo ai costi di iscrizione alla Camera di Commercio, che variano dai 150 euro ai 300 euro.

A questi vanno aggiunti i contributi INPS, minimi 3.777,84 euro per artigiani e commercianti, e le spese per l’INAIL, che variano a seconda della classe di rischio.

Nel considerare le tasse da versare in base al reddito (imponibile) generato, tutto dipende dal regime scelto:

  • Ditta individuale regime ordinario: Ti troverai a pagare l’IRPEF, che è un’imposta con aliquota progressiva che dipende dal reddito. Fino a 15.000 euro, l’aliquota è del 23%, aumentando poi fino al 43% per redditi superiori a 50.000 euro. Devi poi considerare l’IRAP, che è intorno al 3,9% sull’imponibile, e l’IVA che va versata annualmente tramite modello F24 ed è di percentuale variabile sui beni acquistati, con aliquote che vanno dal 4% al 22%.
  • Ditta individuale regime forfettario: Qualora opti per il regime forfettario, devi rimanere entro i limiti di ricavi o compensi pari a 85.000 euro, il che ti permette di evitare il pagamento sia dell’IRPEF che dell’IRAP. In compenso, paghi un’imposta forfettaria sul reddito generato, che è pari al 5% per i primi 5 anni d’impresa e poi passa al 15%.
La ditta individuale: costi e tasse

Quali impegni e obblighi ha il titolare di una ditta individuale?

Ci sono diversi obblighi e impegni che devi rispettare come titolare di una ditta individuale, ecco i principali:

  • Coprire le perdite con il patrimonio personale: Eventuali debiti contratti dovrai sanarli anche successivamente alla chiusura della ditta.
  • Versamento dei contributi: In particolare, sei obbligato a versare i contributi INPS, l’IRAP e l’IVA, salvo il caso di adozione del regime forfettario.
  • Inserire il tuo nome nella denominazione della ditta: La ditta deve obbligatoriamente riportare il tuo nome o le tue iniziali nel suo nome commerciale.
  • Iscrivere la ditta alla Camera di Commercio: adempimento previsto per tutti i titolari di una ditta individuale
  • Rispettare il diritto di ripartizione degli utili: Gli utili generati dall’attività possono essere distribuiti esclusivamente a parenti fino al terzo grado di parentela se chiaramente lavorano presso la ditta.
  • Rispettare gli obblighi di sicurezza sul lavoro: nel caso ci sia almeno un dipendente o un tirocinante.
  • Adempiere agli obblighi contabili: a seconda dei casi semplificati od ordinari.

Oltre ai suddetti obblighi, ti ricordiamo altri adempimenti che riguardano tutti coloro titolari di Partita IVA. Ci stiamo riferendo all’obbligo di:

  • Proteggere i dati personali dei clienti e dei dipendenti secondo quanto stabilito dal Regolamento Generale sulla Protezione dei Dati (GDPR).
  • Emettere fatturazione elettronica, obbligatoria anche per i forfettari a partire da luglio 2022.
  • Dotarti di un terminale o un dispositivo POS per ricevere i pagamenti elettronici.

Quanti dipendenti può avere una ditta individuale?

Aprire una ditta individuale non preclude la possibilità di assumere uno o più dipendenti. Puoi quindi avvalerti di dipendenti e collaboratori, i quali, però, non essendo soci, non avranno alcun potere decisionale.

È importante specificare che nel caso tu adotti il regime forfettario, i dipendenti non possono ricevere un compenso superiore ai 20.000 euro annui lordi. Tuttavia, nessun limite è presente nel caso tu adotti un regime fiscale ordinario.

In linea generale, sono solitamente le attività a conduzione familiare ad optare per la ditta individuale, pertanto i collaboratori o dipendenti saranno i familiari stessi del titolare. A questi puoi decidere di applicare il contratto di lavoro che preferisci, a tempo determinato, indeterminato o a chiamata.

Che differenza c’è tra ditta individuale e impresa individuale

Tra ditta e impresa ci sono alcune differenze che è bene conoscere. Quando leggi “impresa individuale,” il riferimento chiaro è all’attività economica esercitata dall’imprenditore in maniera autonoma.

La presenza del termine “impresa” richiama dunque all’attività dell’imprenditore, come definito dall’articolo 2082 del Codice Civile, colui che svolge in maniera professionale un’attività con il fine di produrre e/o vendere beni e servizi.

Diversamente, quando si parla di “ditta individuale,” il riferimento è all’articolo 2563 del Codice Civile, dove per ditta si intende nello specifico il nome che l’imprenditore obbligatoriamente ha inserito per denominare la sua attività distinguendola dalle altre.

Con il termine “ditta individuale,” inoltre, si rende noto il fatto che il titolare risponde con il proprio patrimonio di eventuali debiti e insolvenze, informazioni che invece non ci sono date con il termine “impresa individuale.”

Infine, per completezza d’informazione, ancora diversa è ciò che si intende con “azienda individuale,” in questo caso il riferimento è agli strumenti e le attrezzature necessarie per svolgere l’attività d’impresa.

Ditta individuale: le conclusioni

In questo approfondimento siamo partiti da cos’è una ditta individuale per poi esplorare tutto ciò che concerne questa tipologia di impresa. Abbiamo visto come costituirla, i costi associati e alcuni esempi, i vantaggi e gli svantaggi.

Se stai pensando di aprire una ditta individuale, sicuramente ti servirà anche il supporto di un partner esperto e riconosciuto per la gestione ottimale dei pagamenti.

In tal senso, ti invitiamo a dare uno sguardo ai servizi e ai prodotti messi a disposizione da noi di myPOS, dalla possibilità di aprire un conto corrente business multivaluta gratuito, alle diverse soluzioni POS che ti aiuteranno a gestire con semplicità e in maniera innovativa tutte le entrate e le uscite che ti troverai a sostenere durante l’avventura.

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