Quanto costa aprire una pizzeria: guida completa
Data di pubblicazione: 18.12.2025
Ultimo aggiornamento: 18.12.2025
Capire quanto costa aprire una pizzeria è il primo passo per progettare un’attività solida e competitiva. I costi, infatti, cambiano molto in base al tipo di pizzeria, alla location e alle attrezzature scelte.
Il settore delle pizzerie in Italia è oggi uno dei più dinamici della ristorazione. Nel 2025 si stimano circa 40.000 pizzerie attive, mentre il giro d’affari della pizza supera i 15 miliardi di euro.
In questa guida analizzeremo i principali costi fissi e le spese operative legate all’apertura di una nuova pizzeria. Vedremo anche come fare un’analisi di mercato, scegliere la location giusta e impostare una strategia di marketing efficace.
TABLE DES MATIÈRES
- Perché aprire una pizzeria può essere un’attività redditizia in Italia
- Quanto costa aprire una pizzeria in Italia
- Requisiti principali per aprire una pizzeria
- Normative italiane e autorizzazioni igienico-sanitarie
- Scegliere la giusta location per la tua pizzeria
- Opzioni di finanziamento
- Attrezzature e tecnologie essenziali per una pizzeria
- Aprire una pizzeria: Assumere e gestire il personale
- POS e opzioni di pagamento per le pizzerie
- Sfide principali
- Strategie per la crescita e la redditività a lungo termine
- Conclusioni
Perché aprire una pizzeria può essere un’attività redditizia in Italia
Aprire una pizzeria in Italia rappresenta ancora oggi una delle opportunità più solide nel mondo della ristorazione. Il mercato, come visto, offre spazi interessanti per ogni tipo di soluzione.
I motivi principali per cui aprire una pizzeria sono:
- Domanda costante e trasversale: La pizza è un alimento accessibile, amato da tutte le fasce d’età e consumato con frequenza. Questo garantisce un flusso di clienti stabile durante tutto l’anno.
- Format diversi e adattabili: Pizzeria al taglio, d’asporto, delivery, ristorante tradizionale o pizzeria gourmet: ogni modello ha costi diversi e consente di intercettare pubblici differenti, ampliando le possibilità di guadagno.
- Forte crescita del delivery: Le piattaforme digitali hanno modificato le abitudini di consumo degli italiani, favorendo una crescita significativa del servizio a domicilio. Infatti, il 21% degli italiani utilizza ogni mese i servizi di food delivery. Questo trend è particolarmente evidente tra i più giovani: il 34% delle persone tra i 18 e i 34 anni ordina regolarmente cibo con consegna a domicilio. Per molte pizzerie, anche di piccole dimensioni, il delivery rappresenta oggi un canale commerciale aggiuntivo e potenzialmente vantaggioso.
- Franchising in espansione: Molti brand offrono formule chiavi in mano che semplificano l’avvio, attirando nuovi operatori nel settore.
- Valore culturale e turistico: La pizza è un simbolo della cucina italiana e attira sia residenti che turisti. Nelle città d’arte, nelle località balneari e nei centri ad alta affluenza, una pizzeria può generare incassi elevati con una strategia ben pianificata.
Aprire una pizzeria, quindi, unisce domanda stabile, costi modulabili e prospettive di profitto.
Quanto costa aprire una pizzeria in Italia
Capire quanto costa aprire una pizzeria in Italia è essenziale per costruire un piano di business realistico. L’investimento iniziale, tuttavia, varia molto in base al format.
In base ai calcolazioni dei costi Una piccola pizzeria d’asporto può richiedere 50.000-80.000€, mentre un locale di medie dimensioni con posti a sedere può arrivare a 100.000-150.000€. Le pizzerie più strutturate, come quelle gourmet o con ampie sale, possono superare questa soglia, soprattutto nelle grandi città.
I costi principali riguardano poi il locale, le attrezzature, le ristrutturazioni e il personale. Queste rappresentano la parte più consistente delle spese operative mensili. Anche marketing, licenze e approvvigionamenti iniziali incidono sul budget.
Un aspetto da tenere in considerazione è poi la differenza tra aprire da zero e entrare in un franchising. Avviare una pizzeria indipendente richiede un investimento più elevato, ma garantisce piena libertà gestionale. Un franchising, invece, può offrire un format già collaudato e fornire supporto operativo, formativo e di marketing.
L’investimento iniziale può partire da 150.000-300.000€, a seconda del brand, includendo formazione, supporto e forniture centralizzate. La catena Rossopomodoro, ad esempio, richiede in media 300.000-500.000€ come costi di realizzazione per un locale di circa 300 metri.
Costi iniziali per aprire una pizzeria
Gli importi che vedrai di seguito possono variare in base alla città, alle dimensioni del locale e al livello delle attrezzature scelte, ma offrono una buona stima per partire con una valutazione concreta.
Ecco un’analisi dei principali costi da considerare quando si avvia una pizzeria:
- Affitto o acquisto del locale: Affitto 3.000-8.000€, acquisto 200.000-500.000€. Questi numeri possono variare molto in base a posizione e metratura.
- Ristrutturazioni e adeguamenti: Lavori strutturali 20.000-50.000€, arredi 10.000-30.000€.
- Forno per pizza: Costo variabile 5.000-30.000€ in base al modello (elettrico, gas, legna).
- Attrezzature cucina e setup: Impastatrici, frigoriferi, prep station e utensili tra 15.000-25.000€.
- Sistema POS e software gestione: Dai 1.000 ai 3.000€, secondo funzionalità, hardware, canoni e commissioni.
- Scorte iniziali (inventario): Farina, pomodoro, mozzarella, bevande e materiali usa e getta per 1.500-3.000€.
- Materiali di branding e marketing iniziale: Logo, insegna, sito web e promozione per 2.500-3.500€.
- Capitale di riserva: Consigliati 30.000-50.000€ per coprire imprevisti e costi nei primi mesi.
Attraverso una buona analisi dei costi, è possibile ottimizzare queste voci, riducendo sensibilmente i costi iniziali.
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Requisiti principali per aprire una pizzeria
Per aprire una pizzeria in Italia è necessario rispettare alcuni requisiti legali e burocratici che permettono di operare in regola fin dal primo giorno.
I passaggi fondamentali sono:
- Apertura partita IVA e registrazione dell’impresa: è necessario aprire la Partita IVA e iscrivere la pizzeria al Registro delle Imprese presso la Camera di Commercio, scegliendo la forma giuridica più adatta (SRL – società a responsabilità limitata, ditta individuale o società di persone).
- Scelta del codice ATECO: occorre selezionare il codice corretto per attività di ristorazione o pizzeria d’asporto, fondamentale per adempimenti fiscali e contributivi.
- Comunicazioni al SUAP: presentare le pratiche presso lo Sportello Unico per le Attività Produttive (SUAP) del comune di riferimento, comprese SCIA (Segnalazione Certificata di Inizio Attività) e dichiarazioni sanitarie.
Rispettare questi requisiti è essenziale per garantire una gestione legale e sicura della pizzeria, evitando sanzioni o ritardi nell’apertura.
Normative italiane e autorizzazioni igienico-sanitarie
Aprire una pizzeria in Italia richiede il rispetto di specifiche normative igienico-sanitarie e di sicurezza. Queste sono indispensabili per operare legalmente e garantire la tutela dei clienti.
Gli adempimenti principali per avviare una pizzeria includono:
- HACCP e notifiche ASL: Le pizzerie devono adottare un piano di autocontrollo basato sui principi HACCP (Hazard Analysis and Critical Control Points), come previsto dalla normativa europea e italiana. Inoltre, i locali devono garantire una formazione adeguata del personale in materia di igiene alimentare e presentare la notifica sanitaria all’ASL (Azienda Sanitaria Locale) prima dell’apertura.
- Formazione del personale: I dipendenti che manipolano gli alimenti devono seguire corsi obbligatori, per garantire corretto trattamento, conservazione e preparazione dei cibi.
- Sicurezza antincendio: Le attività soggette ai controlli di prevenzione incendi, ai sensi del DPR 151/2011, devono essere conformi alle normative vigenti (estintori, vie di esodo, impianti antincendio, segnaletica e gestione delle emergenze). L’assoggettabilità ai procedimenti di prevenzione incendi non è automatica, ma dipende dalle tipologie e dai limiti indicati nell’allegato I del Decreto del Presidente della Repubblica (DPR) 151/2011.
- Gestione rifiuti e accessibilità: Occorre rispettare le regole sullo smaltimento dei rifiuti e garantire l’accesso a persone con disabilità, secondo le leggi vigenti.
Rispettare queste normative è fondamentale per operare in sicurezza, tutelare i clienti e prevenire sanzioni o chiusure dell’attività.
Scegliere la giusta location per la tua pizzeria
Scegliere la location giusta è uno dei fattori più importanti per il successo di una pizzeria. La zona, infatti, determina il volume di clienti, il tipo di pubblico e il potenziale di crescita.
Le aree con alto passaggio pedonale, come vie centrali o quartieri universitari, ad esempio, offrono una clientela costante. Le zone turistiche, invece, garantiscono picchi stagionali che possono aumentare notevolmente il fatturato.
Per le pizzerie orientate alla consegna, inoltre, è essenziale valutare con attenzione il delivery radius, cioè il raggio coperto dai rider e la densità abitativa dell’area. Occorre poi considerare costi e vincoli locali, come il canone di affitto, le normative urbanistiche e la presenza di concorrenti.
Ogni contesto, infine, ha dinamiche diverse:
- Le città offrono grande richiesta ma costi alti.
- Le zone suburbane puntano sulla fidelizzazione della clientela locale.
- I piccoli centri garantiscono meno concorrenza ma flussi ridotti.
Trovare il giusto equilibrio, perciò, è fondamentale per riuscire ad avviare la propria pizzeria in modo solido.
Opzioni di finanziamento
Finanziare l’apertura di una pizzeria richiede una valutazione attenta delle risorse disponibili e delle agevolazioni esistenti.
Gli imprenditori possono scegliere tra diverse soluzioni per avviare una pizzeria, ciascuna con vantaggi specifici:
- Prestiti bancari: Ideali per coprire gli investimenti per l’apertura della pizzeria, come ristrutturazioni e attrezzature, con piani di rimborso strutturati.
- Leasing per forni e macchinari: Consente di ottenere attrezzature professionali senza pagare subito l’intero importo, riducendo il costo iniziale.
- Contributi, bandi e incentivi fiscali: Molte regioni e enti nazionali offrono agevolazioni per giovani imprenditori, imprese femminili o attività del settore food.
- Partnership: Coinvolgere un socio investitore può permettere di aumentare il capitale iniziale, dividendo rischi e utili.
- Finanziamenti da franchising: Le catene offrono pacchetti completi con supporto economico e operativo, riducendo i rischi per chi parte da zero.
Analizzare più opzioni permette di costruire un piano finanziario sostenibile e adatto al modello di pizzeria che si vuole avviare.
Attrezzature e tecnologie essenziali per una pizzeria
Per aprire una pizzeria efficiente e competitiva, è fondamentale investire in attrezzature professionali che garantiscano qualità e rapidità di servizio. Il cuore dell’attività è il forno, che può essere a legna, elettrico o ibrido, con costi e prestazioni diverse.
In qualsiasi pizzeria sono poi indispensabili altri strumenti come:
- Tavoli da lavoro refrigerati;
- Banchi pizza;
- Impastatrici;
- Celle frigo;
- Sistemi di ventilazione.
La tecnologia, inoltre, gioca un ruolo sempre più centrale anche all’interno delle pizzerie. Software gestionali e sistemi POS per ristoranti moderni, in particolare, permettono di controllare ordini, incassi e magazzino con maggiore precisione. Questo vale soprattutto se si opera anche con delivery e takeaway.
Strumenti come tablet, QR menù e piattaforme di food delivery, infine, rendono il servizio più fluido e professionale.
Aprire una pizzeria: Assumere e gestire il personale
Gestire il personale è uno degli aspetti più delicati tra le procedure per l’apertura di una pizzeria. Servono infatti figure con ruoli diversi, soprattutto se si offre anche l’asporto.
Le principali posizioni includono:
- Personale di cucina: Pizzaioli, aiuto pizzaioli e addetti alla preparazione.
- Sala e servizio clienti: Camerieri, cassieri e responsabili del turno.
- Delivery: Rider interni o personale dedicato al confezionamento.
L’assunzione di personale richiede attenzione ai contratti di lavoro, ai contributi INPS (Istituto Nazionale della Previdenza Sociale) e INAIL (Istituto Nazionale per l’Assicurazione contro gli Infortuni sul Lavoro). Nei periodi di alta domanda, inoltre, è utile investire in assunzioni stagionali e pianificare i turni tramite software di employee scheduling.
In questo modo potrai ottimizzare orari e costi, migliorare la qualità del servizio e ridurre il turnover.
POS e opzioni di pagamento per le pizzerie
Adottare sistemi di pagamento moderni ed efficienti è essenziale per una pizzeria che vuole offrire un’esperienza rapida e senza intoppi. Oggi, infatti, i clienti si aspettano di poter pagare facilmente con Bancomat, carte contactless, Samsung Pay o Google Pay, anche per importi bassi.
Un buon POS, inoltre, deve permettere anche la gestione di mance, conti separati e pagamenti per ordini misti. Le piattaforme più avanzate integrano poi la gestione dei rider e sincronizzano gli ordini delle principali app di consegna.
Per alcune pizzerie può essere utile attivare sistemi di pagamento ricorrente, ideali per gestire pasti aziendali, pacchetti famiglia o formule di abbonamento. Questo modello semplifica la gestione, garantisce entrate prevedibili e aumenta la soddisfazione dei clienti.
Sfide principali
Aprire una pizzeria comporta una serie di sfide operative che, se non gestite con attenzione, possono incidere sui margini e rallentare la crescita.
Ecco quali sono gli ostacoli più comuni e come affrontarli in modo efficace:
- Competizione elevata: Un’identità forte aiuta a creare una clientela fedele. È quindi fondamentale distinguersi con un concept riconoscibile, un menu originale e una qualità costante.
- Margini bassi: Monitorare quotidianamente costi di materie prime e spese fisse, magari con software dedicati, permette di correggere subito eventuali sprechi o inefficienze e di ottimizzare il margine di profitto.
- Equilibrio fra sala, asporto e delivery: Per evitare sovrapposizioni, è utile definire flussi di lavoro chiari, con postazioni separate per impasti, cotture, confezionamento e ritiro ordini.
- Gestione del personale: Organizzare turni equilibrati, proporre formazione continua e definire ruoli precisi riduce errori, stress e rallentamenti.
- Spreco alimentare: Ingredienti come mozzarella, verdure e impasti hanno scadenze brevi. Programmare ordini proporzionati al volume reale evita sprechi e migliora i margini.
- Preparazione quotidiana: Pianificare impasti, tagli e pre-cotture aiuta a mantenere lo stesso livello di servizio anche durante i momenti di maggiore affluenza.
Una gestione proattiva di questi aspetti rende l’attività più stabile e competitiva nel lungo periodo.
Strategie per la crescita e la redditività a lungo termine
Far crescere una pizzeria in modo sostenibile non significa solo contenere i costi iniziali, ma saper lavorare su margini, processi e qualità dell’offerta.
Ecco tre leve concrete su cui investire per migliorare la redditività nel tempo:
- Espansione nei servizi: Integrare delivery, catering per eventi o convenzioni aziendali permette di aumentare i volumi senza dipendere solo dalla sala. Una seconda sede, in una zona ad alta domanda, può ampliare la presenza sul territorio.
- Innovazione del menu: Proporre nuovi piatti, stagionali o in edizione limitata, mantiene alto l’interesse dei clienti abituali e attira nuovi consumatori. Anche opzioni per esigenze particolari (senza glutine, vegane) possono ampliare la base clienti.
- Sviluppo del brand: Creare un format replicabile apre la strada al franchising o a modelli più flessibili come food truck e chioschi. Queste soluzioni richiedono investimenti inferiori rispetto a un ristorante tradizionale, ma garantiscono grande visibilità.
Applicando queste strategie in modo coerente potrai aiutare la tua pizzeria a crescere nel lungo periodo, differenziandoti dalla concorrenza.
Conclusioni
Ora che sai quanto costa aprire una pizzeria e i requisiti principali, puoi iniziare a costruire un business plan solido. Con la giusta pianificazione e un controllo attento dei costi, trasformare la tua idea in un’attività redditizia è assolutamente possibile. Il settore offre spazio a chi sa innovare, organizzare e distinguersi. Adesso tocca a te: è il momento di dare forma alla tua pizzeria.
Domande frequenti
Quanto guadagna il proprietario di una pizzeria?
Il guadagno può andare da 1.500 a 4.000 euro al mese, ma dipende molto dal tipo di locale, dalla zona, dai costi di gestione e dalla capacità di mantenere volumi costanti. Le pizzerie ad alta rotazione o in zone strategiche possono superare queste cifre, mentre attività più piccole o stagionali restano nella fascia bassa.
Quanti soldi servono per aprire una pizzeria?
Per un piccolo punto d’asporto possono bastare 50.000 euro, mentre per un locale con sala, cucina completa e personale servono in genere tra 100.000 e 150.000 euro. L’investimento può aumentare se si punta su una location centrale o su attrezzature più avanzate.
Quanto deve incassare una pizzeria al giorno?
Molte pizzerie lavorano con un’incasso giornaliero che va da 700 a 1.800 euro per coprire costi fissi, materie prime e generare un margine. È una forbice ampia, perché varia in base al numero di coperti, alla formula del locale e ai giorni effettivi di apertura.
Quali sono i costi fissi di una pizzeria?
Tra i principali ci sono affitto, utenze, stipendi del personale, contributi, assicurazioni, manutenzioni periodiche, software per la gestione del punto vendita e commercialista. Sono voci che incidono pesantemente sul bilancio mensile e richiedono una pianificazione attenta.
Quante spese ha una pizzeria?
Le spese mensili variano in genere tra 8.000 e 25.000 euro, a seconda del tipo di locale, del numero di dipendenti, del costo delle materie prime e della zona. Le pizzerie con grandi volumi hanno costi più elevati, ma spesso anche una marginalità migliore..
Quanto guadagna in media una pizzeria?
Una pizzeria ben avviata lavora con un margine netto che si aggira tra il 10 e il 15 percento. In contesti molto competitivi o con costi elevati è facile scendere sotto questa soglia, mentre chi ha una gestione molto efficiente può superarli.




